Il Collegio dei Docenti del Liceo Classico Statale “Terenzio Mamiani” di Roma esprime, ai sensi degli articoli 1, 2, 3, 4, 9, 21, 33, 34, 35, 36 della Costituzione della Repubblica Italiana, la propria solidarietà ai venticinquemila Docenti precari che hanno perso il posto di lavoro grazie al recente piano governativo di smantellamento della Scuola Statale.Siamo di fronte al più grande licenziamento di massa della storia d’Italia, e riteniamo significativo e inquietante il fatto che tale licenziamento riguardi proprio la Scuola Statale, bisognosa semmai di maggiori investimenti, in un momento di crisi in cui l’Italia dovrebbe compiere il massimo sforzo per migliorare la preparazione dei propri giovani. I Docenti di tutta Italia sono costretti sempre più a compiere il proprio delicato lavoro in classi sovraffollate, a dispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza delle aule, e malgrado le norme sulla didattica (art. 12 della Legge n. 820/1971: “Il numero massimo di alunni che possono essere affidati ad un solo insegnante non può essere superiore a 25 anche ai fini delle attività integrative e degli insegnamenti speciali”). I genitori, per rimediare alla carenza di fondi delle Scuole, devono sempre più frequentemente farsi carico delle spese ordinarie (compresi i gessi e la carta igienica), malgrado lo Stato obblighi i cittadini a studiare fino a sedici anni.Non condividiamo l’ideologia di chi considera la Scuola Statale un inutile peso per l’erario, di chi le sottrae risorse nel momento stesso in cui destina denaro alle scuole private e alle spese militari, di chi denigra i Docenti della Repubblica accusandoli delle peggiori nefandezze, di chi non intende minimamente affrontare annosi problemi del nostro Paese, come l’evasione fiscale o i privilegi di alcune ristrette gerarchie, di chi intende limitare il diritto al lavoro, il diritto all’istruzione, il diritto al pluralismo e alla libertà di pensiero. Difendiamo e riaffermiamo il diritto inalienabile di esprimere la nostra opinione liberamente, perché l’attuale strategia di dismissione della Scuola Statale ci riguarda come Docenti, come lavoratori, come genitori, come cittadini, come italiani. Invitiamo i Docenti di tutta Italia a non accettare cattedre composte con ore eccedenti le diciotto, onde non permettere l’ulteriore perdita di posti di lavoro, il degrado della qualità della nostra professione, il surrettizio tentativo di aumentare a costo zero l’orario lavorativo dei professionisti dell’istruzione.Ribadiamo infine con forza la nostra fedeltà alla Repubblica e alla sua Costituzione, e chiediamo il rispetto di tutti verso la categoria dei Docenti, i quali, benché sottopagati, benché umiliati, benché calunniati da più parti, continuano con dignità e professionalità a svolgere un compito insostituibile per la vita di qualsiasi democrazia.Mozione approvata il 22/10/2009 a maggioranza assoluta (un solo astenuto)