NO ALLA LOGICA DEL COTTIMO NELLA SCUOLA!!!!

Con l’accordo contrattuale del 15 febbraio è stato portato un ulteriore attacco alla funzione e alla dignità docente.

Non solo gli aumenti, tanto sbandierati dai sindacati confederali, sono degni di un paese economicamente sottosviluppato e non coprono minimamente il gap esistente tra lo stipendio di un insegnante italiano e quello di un insegnante di un qualsiasi paese occidentale.

Non solo la quasi totalità degli aumenti non è né cumulabile ai fini pensionistici né tantomeno per il computo della tredicesima mensilità e quindi quello che ci hanno concesso, dopo lunga e faticosa trattativa, è una sorta di aumento sottobanco, col quale i firmatari di tale contratto pensano di buttarci un po’ di fumo negli occhi, facendosi belli di fronte all’opinione pubblica.

In realtà con questo accordo si vuol far accettare alla categoria una procedura grave ed offensiva tanto quanto, se non addirittura più, di quella basata sul principio meritocratico e che era all’origine del famoso “concorsone” rifiutato dagli insegnanti italiani.

Nel contratto è fatto esplicito riferimento a 416 mld di lire, provenienti dai fondi inutilizzati per il concorsone che, per volere dei sindacati confederali e in primo luogo della CGIL, sono stati dirottati per rimpinguare le casse de Fondi delle Istituzioni a copertura delle attività professionali aggiuntive.

Dietro a questa operazione smaccatamente demagogica si compie un altro passo verso l’aziendalizzazione della scuola.

Non si parla neanche più di verifica e di valutazione della professionalità acquisita, ma si passa direttamente alla cottimizzazione del rapporto di lavoro dei docenti.

A fronte dei risibili aumenti contrattuali per tutti, si concedono pochi soldi in più solo a chi è disposto a lavorare oltre alle ore fissate dal contratto nazionale… e ci mancherebbe a!tro che non fosse così!

Dobbiamo opporci a tale logica ed imporre, invece, che sia riconosciuto economicamente l’ormai evidente processo d’intensificazione e complicazione del nostro lavoro per ribadire, qualora ce ne fosse ancora il bisogno, la specificità del mondo della scuola e della professione docente!

Dobbiamo opporci al progetto che vuole sostituire una scuola della qualità con una scuola della quantità, dove si afferma sempre più una mentalità da catena di montaggio, col solo imperativo della “produttività scolastica“ – ossia il numero di promozioni degli studenti–, dove si punta alla frammentazione e divisione del corpo docente favorendo la nascita di lobbies e gruppi di potere attorno alla figura del preside-manager, dove si assiste alla completa demolizione della libertà d'insegnamento del docente, alla penosa delegittimazione di ogni scarto della cultura personale a favore della populistica e interessata omologazione.

L’UNIcobas scuola

RITIENE inaccettabile una proposta del genere,

DENUNCIA l’atteggiamento dei sindacati pronto-firma che una volta di più favoriscono la svendita della categoria

INVITA i docenti a mobilitarsi contro tale provvedimento rifiutando la logica che ne sta alla base, promuovendo in tutte le scuole d’Italia la seguente mozione da approvare nei prossimi Collegi dei Docenti per far sì che i soldi non vadano ai soliti pochi, ma siano assegnati a tutti, a parziale riconoscimento degli aumenti dei carichi di lavoro ai quali siamo sottoposti da alcuni anni a questa parte con l’attuazione della Legge sull’Autonomia scolastica:

“Il collegio dei docenti dell’…………..

APPROVA

che l’incremento del Fondo d’Istituto relativo alle somme di cui all’art.14 comma 1, lett.C del CCNL15/2/2001, previste per riconoscere l’impegno professionale dei docenti, realizzabile come disponibilità ad un ulteriore impegno didattico rispetto a quello normalmente dovuto in riferimento a quanto previsto nelle lettere a),b), f) dell’art.30 del CCNI 31.8.1999 e alle somme di cui all’art.14, comma 1, lett.A e B previste per retribuire l’impegno dei docenti per l’attuazione delle forme di flessibilità organizzativa e didattica  di cui all’art.31, comma 1, del CCNI 31.8.1999

VENGA DESTINATO A TUTTI I DOCENTI DI CODESTO ISTITUTO A PARZIALE RICONOSCIMENTO DELL’INTENSIFICAZIONE DELL’ATTIVITA’ PROFESSIONALE (si pensi ad esempio al carico di responsabilità dei Coordinatori di classe, dei Segretari ,per non parlare degli accompagnatori nei viaggi d’istruzione, all’aumento dei carichi burocratici collegati con l’esplicazione della funzione docente, all’intensificazione dell’attività professionale legata alle sperimentazioni scolastiche e alle proposte calate, spesso, dall’alto da parte delle Figure obiettivo ecc…) DERIVANTE DALL’ATTUAZIONE DELLA LEGGE SULL’AUTONOMIA SCOLASTICA”