PRISMA NEWS 6.12.2010
 

Scuola: “Tagli e truffe! Tremonti espropria l’ENAM ai docenti!” e Unicobas fa causa

Ebbene sì: il verbo usato non ammette dubbi. Si parla di “esproprio” nel comunicato-stampa diramato dall’Unicobas che fa presente come - pur venendo assorbito dall’Inpdap - continueranno a essere vigenti le trattenute sullo stipendio. Che, a conti fatti, corrispondono a 72 milioni di euro all’anno.

A doversi dolere della botta i 300mila docenti della Scuola elementare e dell'infanzia, per i quali non vale l’effetto mediatico garantito dalle terrazze e dalle piazze. Per loro più idonea, infatti, un’aula di tribunale dove verrà discusso il mega-ricorso presentato da Unicobas.
Ma andiamo a capire le ragioni della decisione del sindacato.
L’E.N.A.M., Ente Nazionale d’Assistenza Magistrale, istituito nel dopo-guerra, ha praticato per decenni una trattenuta obbligatoria dello 0,80%, contro cui Unicobas si è sempre battuto chiedendo che divenisse volontaria, operata sulla busta paga degli insegnanti di ruolo della Scuola Elementare e dell’Infanzia. Scopo dell’Ente era rimborsare in parte spese sanitarie, offrire prestiti agevolati, assegni di solidarietà a fondo perduto, soggiorni estivi nelle proprietà dell’Ente, borse di studio.


“Con alterne vicende, grazie alla pressione dei voti raccolti da noi, entrati in vari Comitati locali (fra i quali Roma), per alcuni anni le prestazioni sono state molto più adeguate che in passato. Ma dal 2004 almeno, il Consiglio Nazionale (composta da eletti di Cisl, Cgil e Snals) ha progressivamente ridotte le prestazioni reintroducendo, ad esempio, la franchigia per i rimborsi sanitari, l’eliminazione degli assegni di solidarietà, etc.”, scrive il sindacato. Ad aggravare la situazione sono giunte le pressioni dei tre ultimi governi che hanno preteso dall’Ente milioni di euro a fronte di una “difesa” imbelle del Consiglio Nazionale. Come spiega l’organizzazione che ha in Stefano d’Errico il suo segretario nazionale, “La cosa già si configurava come una sorta di tassazione illegittima ai danni di una categoria che, senza aiuti dallo stato, aveva costituito il fondo nazionale unicamente con i propri versamenti. La manovra era però tesa addirittura ad appropriarsi dell’ENAM, ancora una volta difeso in modo debole ed inappropriato.


Tremonti è infine riuscito a mettere le mani sul capitale dell’Ente, assorbendolo in luglio nell’Inpdap, senza alcuna reazione sindacale degna di nota”.
Quello che, poi, Unicobas non manda affatto giù è “Che mentre l’Ente è sparito e i suoi dipendenti sono stati presi in carico dallo Stato, la trattenuta obbligatoria è rimasta, a significare di fatto una tassazione aggiuntiva dello 0,80% mensile dell’Inpdap che già prelevava (e continua a prelevare) lo 0,35% da ogni insegnante. Gli insegnanti della primaria e della scuola dell’infanzia sono così divenuti gli unici a versare all’Inpdap una doppia trattenuta, per un corrispettivo dell’1,15% (per capirsi il doppio di una trattenuta sindacale) a fronte di un prelievo standard sugli altri docenti e su tutti i dipendenti pubblici pari solo allo 0,35%. E questo nel silenzio generale: Cisl, Uil, Snals, Cobas non fanno nulla, mentre la Gilda ha addirittura appoggiato l’assorbimento dell’Enam nell’Inpdap. La Cgil si limita a raccogliere le firme per un inutile petizione di principio che a Tremonti chiede unicamente l’abolizione della doppia trattenuta”.


E allora? Allora occorre finirla: “Non vogliamo solo che la doppia trattenuta sparisca, pretendiamo anche il rimborso di tutte le trattenute illegittimamente operate dal momento della soppressione dell’Enam e soprattutto la restituzione del patrimonio (30 milioni) accumulato in più di sessant’anni dall’Ente, che deve venire restituito ai legittimi proprietari, suddividendolo fra i docenti di Scuola Elementare e dell’Infanzia”.
Tutto ciò può essere ottenuto, da Unicobas, solo con un’appropriata azione legale: quella appena avviat