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11 marzo 2011 sciopero generale con manifestazione nazionale a Roma
Dall’Usb Frosinone riceviamo e pubblichiamo:
USB, Slai Cobas e CIB
Unicobas, con la condivisione e l’adesione dello Snater, raccogliendo la forte
richiesta emersa nelle mobilitazioni e negli scioperi di categoria attuati negli
ultimi mesi, proclamano lo sciopero generale per l’intera giornata dell’11 marzo
2011. Nella stessa giornata si svolgerà una manifestazione nazionale a
Roma.
Lo sciopero è indetto: per difendere l’occupazione e il
contratto nazionale e per lo sblocco dei contratti del pubblico impiego; contro
la precarietà e la delocalizzazione degli impianti produttivi; contro il
tentativo di imporre il modello Marchionne ed estenderlo a tutto il mondo del
lavoro; per un reddito certo per tutti, per la difesa dei salari e delle
pensioni pubbliche, per la tutela dei beni comuni, il diritto all’abitare ed il
controllo delle tariffe; per un fisco più giusto, che faccia pagare le tasse
agli evasori e riduca la pressione fiscale sui lavoratori dipendenti e sulle
fasce più deboli della popolazione; per la difesa della scuola, dell’università,
della ricerca pubblica, contro la riforma Gelmini e per il diritto al sapere;
per la regolarizzazione generalizzata di tutti i migranti e per la rottura netta
del legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro; per la democrazia
sui posti di lavoro ed una legge sulla rappresentanza sindacale, affinché siano
i lavoratori e non le aziende a scegliere da chi farsi rappresentare; contro la
realizzazione del nuovo Patto sociale tra Governo, Confindustria, Cisl, Uil e
Cgil attraverso il quale si vuole favorire e rendere sempre più competitiva
l’impresa peggiorando le condizioni ed il salario dei
lavoratori.
Le Organizzazioni che indicono lo sciopero
rivolgono un appello a tutte le organizzazioni sindacali conflittuali ed
indipendenti, alle associazioni ed ai movimenti che operano nel sociale, nella
scuola e nelle lotte per l’abitare, ai precari, ai migranti, ai disoccupati, ai
cassaintegrati, agli studenti, ai pensionati e a tutti i lavoratori pubblici e
privati a fare propria questa giornata di lotta per dare un segnale forte di
opposizione e dissenso a ciò che sta venendo avanti nel paese, sia in termini
economici e sociali, sia rispetto alla ormai evidente mancanza di democrazia che
avvolge ogni aspetto della vita del
paese.