Scuola/ Medie, oggi 600mila davanti alla discussa prova Invalsi

Scuola/ Medie, oggi 600mila davanti alla discussa prova Invalsi Per rispondere test standard italiano e matematica 2 ore e mezza

Roma, 20 giu. (TMNews) - Per i 593.372 alunni impegnati in questi giorni negli esami di terza media è arrivato il momento della temuta prova Invalsi: stamattina, a partire dalle ore 8,30, si svolgerà la somministrazione della verifica nazionale, uguale per tutti, in contemporanea per le classi terminali del primo ciclo d'istruzione. Prima verrà svolta quella di matematica e, a seguire, dopo 15 minuti di pausa, quella di italiano. Alla luce della complessità dei test, viale Trastevere ha deciso che quest'anno i candidati avranno a disposizione 75 minuti per ciascuna prova (15 in più per ciascuna rispetto allo scorso anno). Oltre per l'eccessiva complessità delle decine di test (la maggior parte dei quali a risposta multipla), la prova Invalsi continua ad essere molto discussa: secondo una parte dei docenti, sostenuti dai sindacati di base, in particolare Cobas e Unicobas, rappresenta un modo indiretto per valutare il loro operato. I contestatori delle verifiche standardizzate sostengono che questa ipotesi (sempre però negata dal Miur) costituirebbe una modalità di giudizio priva di oggettività: sulla preparazione degli alunni, infatti, incidono diverse 'variabili' (ambiente sociale, livello culturale dei genitori, educazione, servizi, ecc.) su cui la professionalià e bravura dei docenti può incidre solo in mimina parte. Como lo scorso anno, l'esito della prova di oggi andrà a fare media (assieme a quello d'ammissione, gli altri tre o quattro scritti e l'orale conclusivo) per la costituzione della votazione finale. E poiché con l'allineamento della nostra legislazione scolastica a quella della maggior parte dei paesi dell'area Ue, sia il voto finale sia il punteggio di ciascuna prova d'esame saranno espressi in decimi, sarà molto difficile per gli alunni raggiungere il massimo. Stesso discorso per la lode, assegnabile solo a coloro a cui verrà assegnato il punteggio finale di 10/10.

L'ECO DI BERGAMO

«Troppo lungo e complicato»
Le Medie alle prese con l'Invalsi

Studenti alle prese con il test Invalsi

Per i 593.372 alunni impegnati in questi giorni negli esami di terza media nella mattinata di lunedì 20 giugno è arrivata la temuta prova Invalsi: a partire dalle 8.30 si è svolta la somministrazione della verifica nazionale, uguale per tutti, in contemporanea per le classi terminali del primo ciclo d'istruzione. Prima si è svolta quella di matematica e, a seguire, dopo 15 minuti di pausa, quella di italiano. Alla luce della complessità dei test, viale Trastevere ha deciso che quest'anno i candidati potevano avere a disposizione 75 minuti per ciascuna prova (15 in più per ciascuna rispetto allo scorso anno).

Anche per l'eccessiva complessità delle decine di test (la maggior parte dei quali a risposta multipla), la prova Invalsi continua ad essere molto discussa: secondo una parte dei docenti, sostenuti dai sindacati di base, in particolare Cobas e Unicobas, rappresenta un modo indiretto per valutare il loro operato. I contestatori delle verifiche standardizzate sostengono che questo esame costituirebbe una modalità di giudizio priva di oggettività: sulla preparazione degli alunni, infatti, incidono diverse «variabili» (ambiente sociale, livello culturale dei genitori, educazione, servizi, ecc.) su cui la professionalià e bravura dei docenti può incidere solo in minima parte.

Come lo scorso anno, l'esito della prova andrà a fare media (assieme a quello d'ammissione, gli altri tre o quattro scritti e l'orale conclusivo) per la costituzione della votazione finale. E poiché con l'allineamento della nostra legislazione scolastica a quella della maggior parte dei paesi dell'area Ue, sia il voto finale sia il punteggio di ciascuna prova d'esame saranno espressi in decimi, sarà molto difficile per gli alunni raggiungere il massimo. Stesso discorso per la lode, assegnabile solo a coloro a cui verrà assegnato il punteggio finale di 10/10.

Questa prova ha causato diversi problemi nella bergamasca: numerosi gli studenti che si sono detti in difficoltà. Il test è parso lungo e complesso e c'è chi non ha fatto in tempo a completarlo.

L'ECO DI BERGAMO

Scuola/ Sciopero anti-tagli, a rischio migliaia scrutini

Scuola/ Sciopero anti-tagli, a rischio migliaia scrutini Protesta dei sindacati di base: previsti presidi sotto il Miur

Roma, 9 giu. (TMNews) - Gli ultimi giorni di scuola non attenuano le proteste dei sindacati e dei movimenti in lotta contro la politica dei tagli intrapresa dal governo. Anzi, sembrano rinvigorirle. A partire da oggi i sindacati di base, Cobas e Unicobas, hanno in programma lo sciopero degli scrutini: una modalità di protesta che potrebbe creare diversi problemi al normale svolgimento dei consigli di classe più importanti: lo scorso anno furono oltre 20mila gli scrutini slittati. Poiché la legge in vigore prevede che anche con un solo scioperante i consigli di classe di fine anno vadano rimandati (lo scrutinio si deve svolgere con il numero di docenti cosiddetto 'perfetto'), la decisione costringerà i dirigenti scolastici a riconvocare in fretta le riunioni e molti portarle a termine solo alla terza occasione (l'adesione allo sciopero degli scrutini è consentita al massimo per due convocazioni consecutive). Secondo Piero Bernocchi, portavoce nazionale Cobas, "sarà uno sciopero contro la scuola-miseria, per la cancellazione dei tagli degli organici, l'assunzione dei precari su tutti i posti vacanti e disponibili, l'apertura immediata della trattativa per il contratto con adeguati aumenti salariali, l'inserimento nella Finanziaria delle somme per la restituzione degli scatti di anzianità scippati, contro lo strapotere dei presidi-padroni, per la restituzione a tutti del diritto di assemblea". Il rappresentante Cobas ha annunciato, inoltre, che lo sciopero punterà a convincere le istituzioni scolastiche a dire la parole fine alla "pratica illegale dei quiz Invalsi in orario di lezione, l'eliminazione degli indovinelli nell'esame di terza media e per impedire l'introduzione dei quiz anche nell'esame di maturità delle superiori dal prossimo anno, come minacciato dalla Gelmini". Lo sciopero riguarderà, oggi e domani, i docenti in servizio nelle Marche ed in Puglia (le prime regioni a terminare l'anno scolastico); venerdì e sabato toccherà al Veneto. In quasi tutte le altre regioni italiane - Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Molise, Piemonte, Sicilia, Toscana, Trentino, Umbria e Valle d'Aosta, dove l'ultima campanella dell'anno scolastico suonerà sabato - lo sciopero si svolgerà il 14 e 15 giugno. Gli ultimi scrutini ad essere in pericolo saranno quelli della Liguria e della provincia di Bolzano, dove lo sciopero è stato programmato per il 16 e 17 giugno. Non tutti i docenti potranno però aderire alla mobilitazione estiva: "a causa delle normative sul diritto di sciopero - ha spiegato l'Unicobas - sono escluse le classi impegnate negli scrutini finali propedeutici allo svolgimento degli esami conclusivi dei cicli di istruzione, negli esami di qualifica negli istituti professionali o relativi alle licenze di maestro d'arte negli istituti d'arte, nonché le attività relative agli esami di idoneità e le classi impegnate negli esami di licenza media".