IL CORRIERE ADRIATICO

Oggi sciopero in tutta Italia

Scuola in piazza contro il governo

Roma L’autunno caldo della scuola è cominciato. Oggi, a poche settimane dall’avvio delle lezioni, insegnanti, tecnici e amministrativi incroceranno le braccia per l'intera giornata rispondendo all’appello dei sindacati di base (a proclamare la protesta sono Unicobas, Usi e Usb) che puntano l'indice contro “l'opera di smantellamento della scuola pubblica” perpetrata dal Governo. Ma in strada a protestare ci saranno anche gli studenti, con cortei in 90 città italiane. Prof e alunni uniti dalla convinzione che serve un cambiamento nelle politiche per il settore e che l’istruzione deve diventare una priorità nell’agenda politica.


Davanti al ministero dell’Istruzione insegnanti e lavoratori della scuola manifesteranno insieme ai ragazzi che raggiungeranno il dicastero di viale Trastevere partendo dalla Piramide. Sotto le finestre della Gelmini interverranno dal palco insieme in una enorme assemblea di piazza. Con loro anche associazioni di genitori. Un sit-in di protesta è previsto questa mattina anche davanti all’Aran, l’agenzia governativa che si occupa della contrattazione. Secondo l’Unicobas “la manovra del Governo condanna il grosso dei 130.000 precari alla disoccupazione”.

venerdì, 7 ottobre 2011
 
IL QUOTIDIANO DI CALABRIA
Scuola, oggi 90 cortei in tutta Italia
manifestazioni a Catanzaro e Cosenza
In Calabria, cortei di studenti e precari a Catanzaro e Cosenza. L'Unione degli studenti ribadisce i motivi della mobilitazione di oggi
Scuola, oggi 90 cortei in tutta Italia
manifestazioni a Catanzaro e Cosenza 07/10/2011 L'Unione sindacale di base della scuola ha inscenato, questa mattina, una manifestazione di protesta davanti alla Prefettura di Catanzaro. Alcune decine di persone hanno evidenziato le difficoltà della scuola a livello nazionale, sottolineando come «in Calabria la situazione è resa ancora più critica a causa dei tagli che stanno colpendo gli istituti e il personale». Il sit-in è stato promosso nell’ambito della manifestazione nazionale voluta da Unicobas.
Manifestazione anche a Cosenza dove studenti e precari hanno sfilato per le vie della città tra slogan e striscioni. Un gruppo di studenti, al termine del corteo di protesta svoltosi ha lanciato delle uova contro la sede di Equitalia. Gli studenti hanno partecipato alla manifestazione di protesta organizzata in tutta Italia. Al termine del corteo, svoltosi senza alcun problema per le vie principali di Cosenza, un gruppo di studenti si è diretto verso la sede della direzione di Equitalia, dove ha inscenato una protesta. Nei pressi della sede della società di riscossione dei tributi sono stati esposti numerosi striscioni e sono stati accesi dei fumogeni. Poi, improvvisamente, sono state lanciate delle uova contro i muri. Al termine della protesta gli studenti si sono allontanati frettolosamente disperdendosi nelle vie limitrofe. L’episodio è stato denunciato alle forze dell’ordine che hanno avviato le indagini.
In tutta Italia, 90 i cortei contro il degrado della scuola e l’Unione degli studenti ribadisce i principali motivi della protesta: «Il 40 % delle scuole è privo di certificato di idoneità statica, il 47% dei giovani è precario, il 29% dei giovani è disoccupato, il governo ha tagliato le risorse per le borse di studio del 94,75%. Inoltre «siamo in piazza per ribadire il nostro "no" ad una politica di continui tagli alla formazione, di riforme calate dall’alto. A tutto ciò fin dallo scorso anno, abbiamo contrapposto non solo la forza dei nostri 'no', ma anche e soprattutto la forza delle nostre proposte».
Proposte concrete, sottolineano, pubblicate integralmente sul blog www.altrariforma.it.


LIBERO

Roma, 7 ott. - (Adnkronos) - Da Padova a Palermo, studenti in piazza in 90 citta' per protestare contro un governo colpevole "di aver distrutto il nostro presente e il nostro futuro". Gli studenti tornano in piazza, annunciando un 'autunno caldo', per protestare contro la politica dei tagli all'istruzione.

Diverse le sigle degli studenti che, con la solidarieta' di diversi esponenti del mondo politico, hanno indetto le proteste. A Roma la manifestazione partira' alle 9 da Piramide, per raggiungere il ministero dell'Istruzione.

Sfileranno per le vie della capitale l'Unione degli universitari, l'Unione degli studenti e la Rete degli studenti medi. Al loro fianco anche i lavoratori della scuola, docenti e personale ausiliario dell'Unicobas che, per oggi, ha indetto lo sciopero nazionale.

07/10/2011

LIBERO

Roma, 7 ott. - (Adnkronos/Ign) - Da Padova a Palermo, studenti in piazza in 90 città per protestare contro un governo colpevole "di aver distrutto il nostro presente e il nostro futuro". Gli studenti tornano in piazza, annunciando un 'autunno caldo', per protestare contro la politica dei tagli all'istruzione. Diverse le sigle degli studenti che, con la solidarietà di diversi esponenti del mondo politico, hanno indetto le proteste.

ROMA: il corteo è partito da piazza della Piramide per raggiungere il ministero dell'Istruzione. Ad aprire il serpentone dei ragazzi lo striscione 'Svegliati Italia i diritti non sono in vendita'. Al grido di 'Noi la crisi non la paghiamo', i ragazzi si sono incamminati alla volta del dicastero di viale Trastevere. Tante le bandiere rosse della Federazione degli studenti, dell'Unione degli studenti. Al loro fianco anche i lavoratori della scuola, docenti e personale ausiliario dell'Unicobas che, per oggi, ha indetto lo sciopero nazionale.

Sui cartelli i motivi della protesta, primo fra tutti i tagli all'istruzione. 'Generazione precaria, 47%. Sono i giovani che vivono il dramma della precarietà', e ancora 'Meno borse di studio 95% è il taglio al fondo per il diritto allo studio universitario', e un avvertimento 'Non abbiamo niente da perdere se non i vostri debiti'. Inevitabile anche il riferimento alla gaffe del ministro Gelmini . Su uno striscione campeggia infatti la scritta 'Gelmini, sono fuori dal tunnel', e ancora sempre con il ritratto del ministro 'La Gelmini guarda la scuola in tre D: disuguaglianza, diseducazione, disoccupazione'. Tra gli altri striscioni, su uno si legge: 'Quando l'ingiustizia diventa legge la disobbedienza ' un dovere'. E ancora: 'Global revolution', 'In ogni caso nessun rimorso'. Mentre lo slogan principale recita: 'Se non cambierà lotta dura sarà'. Tra i cori non è poi mancata qualche pesante allusione alla vita privata del premier e di alcune rappresentanti del governo.

Momenti di tensione quando alcuni studenti, dopo aver deviato il percorso sul Lungotevere Ripa Grande, sono stati bloccati dalle camionette delle forze dell'ordine. Gli studenti, decisi a proseguire per raggiungere il Ministero, hanno urlano con le mani alzate 'Corteo! Corteo', 'Se ci bloccano il futuro noi blocchiamo la città' e hanno lanciato palloncini pieni di vernice colorata sono stati all'indirizzo dei poliziotti che sono rimasti immobili. Quindi hanno deciso di girarsi e tornare al percorso originario raggiugendo il corteo principale sotto alla sede del Miur. Quindi, dopo pochi minuti di sosta il corteo è ripartito alla volta della stazione Trasteve e raggiunto Piramide. Durante il percorso gli studenti hanno lanciato qualche sasso e un paio di fumogeni contro una agenzia dell'Unicredit. Come nelle loro intenzioni i ragazzi sono riusciti a bloccare diverse zone della capitale.

MILANO: è partito alle 9.40 da largo Cairoli il corteo studentesco per protestare contro "i tagli all'istruzione" organizzato dai collettivi studenteschi delle scuole superiori e dal centro sociale 'Il cantiere'. In prima fila due striscioni con scritto 'Investiamo sull'istruzione' e 'Save School, not Bank'. Alcuni manifestanti hanno attaccato alcune filiali della banca Unicredit attaccando volantini con scritto 'Not our debt', mentre uova e vernice sono state lanciate contro le vetrate di un ufficio dell'agenzia di rating Moody's in corso di Porta Romana. All'ingresso dell'ufficio è stato appeso uno striscione con scritto 'Squali della finanza speculatori sulle nostre vite'.

Cortei anche a BOLOGNA e MODENA. In entrambe le manifestazioni, che hanno creato disagi alla circolazione, sono state lanciate uova contro alcuni sedi bancarie, in particolare l'Unicredit, la Carisbo e la Credem. Un gesto da cui la Rete degli Studenti di Modena ha voluto prendere formalmente le distanze, esprimendo la propria "critica rispetto a tali metodi di manifestazione" e precisando che la Rete "si dissocia completamente". "Il lancio di uova - affermano, infine, gli studenti modenesi - rischia di catalizzare l'attenzione pubblica, oscurando i contenuti della mobilitazione studentesca di oggi che rivendica proposte reali di cambiamento su scuola, università e sistema di formazione".

Studenti in piazza anche a PALERMO. In centinaia si sono radunati nella centralissima piazza Politeama, da cui è partito il primo corteo studentesco indetto dal coordinamento 'Studenti medi Palermo', il coordinamento di tutte le scuole di Palermo. Dopo aver sfilato per le vie del centro storico, i ragazzi sono entrati in Piazza Pretoria ed hanno occupato Palazzo delle Aquile, sede del Comune, da dove hanno calato uno striscione con su scritto: 'Te ne vai in barca con i nostri soldi mentre le nostre scuole cadono a pezzi, Cammarata Vattene!'. "Il corteo, che apre le porte ad un autunno caldo pieno di mobilitazioni e di lotte - spiegano gli organizzatori -, sta vedendo la partecipazione di oltre 5000 studenti". Gli studenti manifestano contro "la crisi e le manovre finanziarie del Governo Berlusconi, contro i tagli alla scuola pubblica della Gelmini, le misure repressive messe in atto dalla sua riforma come il tetto delle 50 assenze e il 5 in condotta, l'accanimento dei presidi sceriffi verso gli studenti protagonisti delle lotte" e lottano per "una scuola libera, gratuita e slegata dalle logiche di mercato/profitto".

CAGLIARI. Anche gli studenti sardi sono scesi in piazza con slogan, fischietti e cartelli contro il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini, per protestare contro il governo "che ci ha rubato il futuro". Un corteo composto da un centinaio tra studenti e professori partito da piazza Garibaldi ha attraversato Cagliari bloccando il traffico cittadino, per arrivare poi in piazza del Carmine per protestare contro il taglio degli insegnanti, il caro-libri e il diritto allo studio. Il corteo, che ha sostato per pochi minuti in via Roma, di fronte al palazzo del Consiglio regionale della Sardegna, era aperto da uno striscione con la scritta: 'Via la Gelmini'.

07/10/2011

 

BERGAMO SERA

Sciopero nazionale contro tagli e riforma

 Redazione  07 ottobre 2011  Università     

Il Ministro Gelmini

Il Ministro Gelmini

Si preannuncia un autunno caldo per l’Università e la scuola. Tra domani e sabato, da Bolzano a Palermo, scenderanno in piazza migliaia di studenti e insegnanti.

A lanciare lo sciopero sono l’Unione degli universitari, l’Unione degli studenti e la Rete degli studenti medi. “Scendiamo in piazza per mandare a casa il ministro Gelmini che distrugge le nostre scuole con tagli trasversali – spiega l’Udu – all’attacco diretto nei confronti di scuole e atenei si è aggiunto il drammatico taglio del 95 per cento del fondo nazionale per le borse di studio. Già nel 2009, con un fondo di 246 milioni, quasi 30.000 studenti che avevano diritto alla borsa di studio non l’hanno ricevuta per mancanza di finanziamenti. Nei prossimi mesi altre migliaia di studenti saranno costretti ad abbandonare gli studi universitari per l’assenza di qualunque sostegno da parte dello Stato”.

A supportare gli studenti anche i docenti dei sindacati di base Unicobas e Usb.

 

YAHOO! NOTIZIE

Roma, 7 ott. - (Adnkronos/Ign) - Da Padova a Palermo, studenti in piazza in 90 città per protestare contro un governo colpevole "di aver distrutto il nostro presente e il nostro futuro". Gli studenti tornano in piazza, annunciando un 'autunno caldo', per protestare contro la politica dei tagli all'istruzione. Diverse le sigle degli studenti che, con la solidarietà di diversi esponenti del mondo politico, hanno indetto le proteste.

ROMA: il corteo è partito da piazza della Piramide per raggiungere il ministero dell'Istruzione. Ad aprire il serpentone dei ragazzi lo striscione 'Svegliati Italia i diritti non sono in vendita'. Al grido di 'Noi la crisi non la paghiamo', i ragazzi si sono incamminati alla volta del dicastero di viale Trastevere. Tante le bandiere rosse della Federazione degli studenti, dell'Unione degli studenti. Al loro fianco anche i lavoratori della scuola, docenti e personale ausiliario dell'Unicobas che, per oggi, ha indetto lo sciopero nazionale.

Sui cartelli i motivi della protesta, primo fra tutti i tagli all'istruzione. 'Generazione precaria, 47%. Sono i giovani che vivono il dramma della precarietà', e ancora 'Meno borse di studio 95% è il taglio al fondo per il diritto allo studio universitario', e un avvertimento 'Non abbiamo niente da perdere se non i vostri debiti'. Inevitabile anche il riferimento alla gaffe del ministro Gelmini

. Su uno striscione campeggia infatti la scritta 'Gelmini, sono fuori dal tunnel', e ancora sempre con il ritratto del ministro 'La Gelmini guarda la scuola in tre D: disuguaglianza, diseducazione, disoccupazione'. Tra gli altri striscioni, su uno si legge: 'Quando l'ingiustizia diventa legge la disobbedienza ' un dovere'. E ancora: 'Global revolution', 'In ogni caso nessun rimorso'. Mentre lo slogan principale recita: 'Se non cambierà lotta dura sarà'. Tra i cori non è poi mancata qualche pesante allusione alla vita privata del premier e di alcune rappresentanti del governo.

Momenti di tensione quando alcuni studenti, dopo aver deviato il percorso sul Lungotevere Ripa Grande, sono stati bloccati dalle camionette delle forze dell'ordine. Gli studenti, decisi a proseguire per raggiungere il Ministero, hanno urlano con le mani alzate 'Corteo! Corteo', 'Se ci bloccano il futuro noi blocchiamo la città' e hanno lanciato palloncini pieni di vernice colorata sono stati all'indirizzo dei poliziotti che sono rimasti immobili. Quindi hanno deciso di girarsi e tornare al percorso originario raggiugendo il corteo principale sotto alla sede del Miur. Quindi, dopo pochi minuti di sosta il corteo è ripartito alla volta della stazione Trasteve e raggiunto Piramide. Durante il percorso gli studenti hanno lanciato qualche sasso e un paio di fumogeni contro una agenzia dell'Unicredit. Come nelle loro intenzioni i ragazzi sono riusciti a bloccare diverse zone della capitale.

MILANO: è partito alle 9.40 da largo Cairoli il corteo studentesco per protestare contro "i tagli all'istruzione" organizzato dai collettivi studenteschi delle scuole superiori e dal centro sociale 'Il cantiere'. In prima fila due striscioni con scritto 'Investiamo sull'istruzione' e 'Save School, not Bank'. Alcuni manifestanti hanno attaccato alcune filiali della banca Unicredit attaccando volantini con scritto 'Not our debt', mentre uova e vernice sono state lanciate contro le vetrate di un ufficio dell'agenzia di rating Moody's in corso di Porta Romana. All'ingresso dell'ufficio è stato appeso uno striscione con scritto 'Squali della finanza speculatori sulle nostre vite'.

Cortei anche a BOLOGNA e MODENA. In entrambe le manifestazioni, che hanno creato disagi alla circolazione, sono state lanciate uova contro alcuni sedi bancarie, in particolare l'Unicredit, la Carisbo e la Credem. Un gesto da cui la Rete degli Studenti di Modena ha voluto prendere formalmente le distanze, esprimendo la propria "critica rispetto a tali metodi di manifestazione" e precisando che la Rete "si dissocia completamente". "Il lancio di uova - affermano, infine, gli studenti modenesi - rischia di catalizzare l'attenzione pubblica, oscurando i contenuti della mobilitazione studentesca di oggi che rivendica proposte reali di cambiamento su scuola, università e sistema di formazione".

Studenti in piazza anche a PALERMO. In centinaia si sono radunati nella centralissima piazza Politeama, da cui è partito il primo corteo studentesco indetto dal coordinamento 'Studenti medi Palermo', il coordinamento di tutte le scuole di Palermo. Dopo aver sfilato per le vie del centro storico, i ragazzi sono entrati in Piazza Pretoria ed hanno occupato Palazzo delle Aquile, sede del Comune, da dove hanno calato uno striscione con su scritto: 'Te ne vai in barca con i nostri soldi mentre le nostre scuole cadono a pezzi, Cammarata Vattene!'. "Il corteo, che apre le porte ad un autunno caldo pieno di mobilitazioni e di lotte - spiegano gli organizzatori -, sta vedendo la partecipazione di oltre 5000 studenti". Gli studenti manifestano contro "la crisi e le manovre finanziarie del Governo Berlusconi, contro i tagli alla scuola pubblica della Gelmini, le misure repressive messe in atto dalla sua riforma come il tetto delle 50 assenze e il 5 in condotta, l'accanimento dei presidi sceriffi verso gli studenti protagonisti delle lotte" e lottano per "una scuola libera, gratuita e slegata dalle logiche di mercato/profitto".

CAGLIARI. Anche gli studenti sardi sono scesi in piazza con slogan, fischietti e cartelli contro il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini, per protestare contro il governo "che ci ha rubato il futuro". Un corteo composto da un centinaio tra studenti e professori partito da piazza Garibaldi ha attraversato Cagliari bloccando il traffico cittadino, per arrivare poi in piazza del Carmine per protestare contro il taglio degli insegnanti, il caro-libri e il diritto allo studio. Il corteo, che ha sostato per pochi minuti in via Roma, di fronte al palazzo del Consiglio regionale della Sardegna, era aperto da uno striscione con la scritta: 'Via la Gelmini'.

 

SARDEGNA OGGI
venerdì, 07 ottobre 2011

Scuola, corteo a Cagliari contro la riforma


La scuola scende in piazza anche a Cagliari. Studenti, insegnanti, tecnici e personale amministrativo hanno manifestato questa mattina, in contemporanea con altre città italiane, contro i tagli al tempo pieno, il caro libri e tutti i mali che affliggono il settore. La protesta era stata indetta dai sindacati di base Unicobas, Usi e Usb.

CAGLIARI - Anche gli studenti sardi sono scesi in piazza con slogan, fischietti e cartelli contro il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini, per protestare contro il governo “che ci ha rubato il futuro”. In corteo da piazza Garibaldi a piazza del Carmine, centinaia di ragazzi, soprattutto delle scuole superiori della città e dell'hinterland. Il corteo, che ha sostato per pochi minuti in via Roma, di fronte al palazzo del Consiglio regionale della Sardegna, era aperto da uno striscione con la scritta: ''Via la Gelmini''.

LA VOCE

7.10.2011

Cominciato l'autunno caldo dei lavoratori dell'istruzione

Oggi sciopero delle scuole

Manifestazione indetta dai sindacati di base in 90 citta'

Roma  -  Comincia oggi l'autunno caldo della scuola. L'intera giornata vedrà insegnanti, tecnici e amministrativi incrociare le braccia per rispondere all'appello lanciato dai sindacati di base (Unicobas, Usi e Usb, ndr). La protesta, a cui si uniscono gli studenti in corteo in circa 90 città d'Italia, si rivolge contro "l'opera di smantellamento della scuola pubblica" del Governo.

A Roma, il percorso della manifestazione partirà dalla Piramide e raggiungerà la sede del ministero dell'Istruzione in viale Trastevere. Sotto le finestre della Gelmini interverranno dal palco insieme professori, genitori e alunni, in una enorme assemblea di piazza. Un sit-in di protesta è previsto anche davanti all'Aran, l'agenzia governativa che si occupa della contrattazione. "Al drastico calo dei finanziamenti per l'istruzione, nel Paese che già spende la più bassa percentuale di Pil nella Ue e retribuisce peggio insegnanti e Ata, s'accompagnano - spiega l'Unicobas in una nota - le economie sulla pelle degli alunni con una controriforma minimalista che smantella la qualità del sistema formativo italiano a vantaggio dei diplomifici privati".

Inoltre, secondo l'Unicobas "la manovra del Governo condanna il grosso dei 130.000 precari alla disoccupazione e introduce un inaccettabile ribaltamento del diritto del lavoro con la clausola dell'azzeramento della carriera per buona parte delle nuove assunzioni". Gli studenti faranno sentire le loro ragioni rumorosamente. I cortei - informa la Rete della conoscenza che assieme alla Rete degli studenti ha promosso l'iniziativa - saranno aperti da rumorose pentole, suonate come tamburi, "non solo per farci sentire, ma anche per richiamare grandi proteste come quelle sudamericane dell'Argentina nel 2001 e dei Cileni di questi giorni".

Anche gli universitari parteciperanno alle proteste. perché "l'attacco al mondo dei saperi portato avanti da questo Governo - spiega Link-Coordinamento universitario - si sviluppa sulle scuole come sull'università". Flc-Cgil ha dato il suo sostegno alla mobilitazione degli studenti. "Solo attraverso una forte mobilitazione dal basso, dell'insieme delle forze sociali e dei movimenti - ha dichiarato il segretario generale, Mimmo Pantaleo - sarà possibile ridare senso e prospettiva alla scuola e alla università pubblica".

Degne di nota anche due iniziative da "outsider": quella di Avanguardia Studentesca, associazione che si tira fuori dalla mobilitazione perché la ritiene pilotata da partiti e sindacati: un centinaio di scuole italiane, da nord a sud, stamani sono state "sigillate" con tanto di nastro bianco-rosso per reclamare un piano nazionale per l'edilizia scolastica . L'altra è animata dai docenti "inidonei" alla professione per motivi di salute. "Non vogliamo essere spostati su altri ruoli nell'amministrazione pubblica", hanno ribadito arrivando a viale Trastevere con vassoi carichi bombe al cioccolato e pasticcini e scandendo lo slogan "le bombe molotov non servono... meglio dirlo con crema e nutella".


Veronica Benigno
ADN KRONOS
7.10.2011

Scuola, da Nord a Sud studenti in piazza contro i tagli all'istruzione

(Adnkronos)
ultimo aggiornamento: 07 ottobre, ore 14:12
Roma - (Adnkronos/Ign) - Giornata di sciopero e manifestazioni in 90 città. Diverse le sigle degli studenti che hanno indetto le proteste al grido 'Noi la crisi non la paghiamo'. A Milano lanciate uova e vernice contro istituti di credito e la sede di Moody's. Tra gli sloganinevitabile il riferimento alla gaffe del ministro Gelmini: "Ministro, sono fuori dal tunnel"


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Roma, 7 ott. - (Adnkronos/Ign) - Da Padova a Palermo, studenti in piazza in 90 città per protestare contro un governo colpevole "di aver distrutto il nostro presente e il nostro futuro". Gli studenti tornano in piazza, annunciando un 'autunno caldo', per protestare contro la politica dei tagli all'istruzione. Diverse le sigle degli studenti che, con la solidarietà di diversi esponenti del mondo politico, hanno indetto le proteste.

ROMA: il corteo è partito da piazza della Piramide per raggiungere il ministero dell'Istruzione. Ad aprire il serpentone dei ragazzi lo striscione 'Svegliati Italia i diritti non sono in vendita'. Al grido di 'Noi la crisi non la paghiamo', i ragazzi si sono incamminati alla volta del dicastero di viale Trastevere. Tante le bandiere rosse della Federazione degli studenti, dell'Unione degli studenti. Al loro fianco anche i lavoratori della scuola, docenti e personale ausiliario dell'Unicobas che, per oggi, ha indetto lo sciopero nazionale.

Sui cartelli i motivi della protesta, primo fra tutti i tagli all'istruzione. 'Generazione precaria, 47%. Sono i giovani che vivono il dramma della precarietà', e ancora 'Meno borse di studio 95% è il taglio al fondo per il diritto allo studio universitario', e un avvertimento 'Non abbiamo niente da perdere se non i vostri debiti'. Inevitabile anche il riferimento alla gaffe del ministro Gelmini. Su uno striscione campeggia infatti la scritta 'Gelmini, sono fuori dal tunnel', e ancora sempre con il ritratto del ministro 'La Gelmini guarda la scuola in tre D: disuguaglianza, diseducazione, disoccupazione'. Tra gli altri striscioni, su uno si legge: 'Quando l'ingiustizia diventa legge la disobbedienza ' un dovere'. E ancora: 'Global revolution', 'In ogni caso nessun rimorso'. Mentre lo slogan principale recita: 'Se non cambierà lotta dura sarà'. Tra i cori non è poi mancata qualche pesante allusione alla vita privata del premier e di alcune rappresentanti del governo.

Momenti di tensione quando alcuni studenti, dopo aver deviato il percorso sul Lungotevere Ripa Grande, sono stati bloccati dalle camionette delle forze dell'ordine. Gli studenti, decisi a proseguire per raggiungere il Ministero, hanno urlano con le mani alzate 'Corteo! Corteo', 'Se ci bloccano il futuro noi blocchiamo la città' e hanno lanciato palloncini pieni di vernice colorata sono stati all'indirizzo dei poliziotti che sono rimasti immobili. Quindi hanno deciso di girarsi e tornare al percorso originario raggiugendo il corteo principale sotto alla sede del Miur. Quindi, dopo pochi minuti di sosta il corteo è ripartito alla volta della stazione Trasteve e raggiunto Piramide. Durante il percorso gli studenti hanno lanciato qualche sasso e un paio di fumogeni contro una agenzia dell'Unicredit. Come nelle loro intenzioni i ragazzi sono riusciti a bloccare diverse zone della capitale.

MILANO: è partito alle 9.40 da largo Cairoli il corteo studentesco per protestare contro "i tagli all'istruzione" organizzato dai collettivi studenteschi delle scuole superiori e dal centro sociale 'Il cantiere'. In prima fila due striscioni con scritto 'Investiamo sull'istruzione' e 'Save School, not Bank'. Alcuni manifestanti hanno attaccato alcune filiali della banca Unicredit attaccando volantini con scritto 'Not our debt', mentre uova e vernice sono state lanciate contro le vetrate di un ufficio dell'agenzia di rating Moody's in corso di Porta Romana. All'ingresso dell'ufficio è stato appeso uno striscione con scritto 'Squali della finanza speculatori sulle nostre vite'.

Cortei anche a BOLOGNA e MODENA. In entrambe le manifestazioni, che hanno creato disagi alla circolazione, sono state lanciate uova contro alcuni sedi bancarie, in particolare l'Unicredit, la Carisbo e la Credem. Un gesto da cui la Rete degli Studenti di Modena ha voluto prendere formalmente le distanze, esprimendo la propria "critica rispetto a tali metodi di manifestazione" e precisando che la Rete "si dissocia completamente". "Il lancio di uova - affermano, infine, gli studenti modenesi - rischia di catalizzare l'attenzione pubblica, oscurando i contenuti della mobilitazione studentesca di oggi che rivendica proposte reali di cambiamento su scuola, università e sistema di formazione".

Studenti in piazza anche a PALERMO. In centinaia si sono radunati nella centralissima piazza Politeama, da cui è partito il primo corteo studentesco indetto dal coordinamento 'Studenti medi Palermo', il coordinamento di tutte le scuole di Palermo. Dopo aver sfilato per le vie del centro storico, i ragazzi sono entrati in Piazza Pretoria ed hanno occupato Palazzo delle Aquile, sede del Comune, da dove hanno calato uno striscione con su scritto: 'Te ne vai in barca con i nostri soldi mentre le nostre scuole cadono a pezzi, Cammarata Vattene!'. "Il corteo, che apre le porte ad un autunno caldo pieno di mobilitazioni e di lotte - spiegano gli organizzatori -, sta vedendo la partecipazione di oltre 5000 studenti". Gli studenti manifestano contro "la crisi e le manovre finanziarie del Governo Berlusconi, contro i tagli alla scuola pubblica della Gelmini, le misure repressive messe in atto dalla sua riforma come il tetto delle 50 assenze e il 5 in condotta, l'accanimento dei presidi sceriffi verso gli studenti protagonisti delle lotte" e lottano per "una scuola libera, gratuita e slegata dalle logiche di mercato/profitto".

CAGLIARI. Anche gli studenti sardi sono scesi in piazza con slogan, fischietti e cartelli contro il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini, per protestare contro il governo "che ci ha rubato il futuro". Un corteo composto da un centinaio tra studenti e professori partito da piazza Garibaldi ha attraversato Cagliari bloccando il traffico cittadino, per arrivare poi in piazza del Carmine per protestare contro il taglio degli insegnanti, il caro-libri e il diritto allo studio. Il corteo, che ha sostato per pochi minuti in via Roma, di fronte al palazzo del Consiglio regionale della Sardegna, era aperto da uno striscione con la scritta: 'Via la Gelmini'.
 
CORRIERE ADRIATICO

Oggi sciopero in tutta Italia

Scuola in piazza contro il governo

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Roma L’autunno caldo della scuola è cominciato. Oggi, a poche settimane dall’avvio delle lezioni, insegnanti, tecnici e amministrativi incroceranno le braccia per l'intera giornata rispondendo all’appello dei sindacati di base (a proclamare la protesta sono Unicobas, Usi e Usb) che puntano l'indice contro “l'opera di smantellamento della scuola pubblica” perpetrata dal Governo. Ma in strada a protestare ci saranno anche gli studenti, con cortei in 90 città italiane. Prof e alunni uniti dalla convinzione che serve un cambiamento nelle politiche per il settore e che l’istruzione deve diventare una priorità nell’agenda politica.


Davanti al ministero dell’Istruzione insegnanti e lavoratori della scuola manifesteranno insieme ai ragazzi che raggiungeranno il dicastero di viale Trastevere partendo dalla Piramide. Sotto le finestre della Gelmini interverranno dal palco insieme in una enorme assemblea di piazza. Con loro anche associazioni di genitori. Un sit-in di protesta è previsto questa mattina anche davanti all’Aran, l’agenzia governativa che si occupa della contrattazione. Secondo l’Unicobas “la manovra del Governo condanna il grosso dei 130.000 precari alla disoccupazione”.

venerdì, 7 ottobre 2011
 
 
il giornale di vicenza

Scuola, oggi è sciopero: «No alla distruzione»

VIA DAI BANCHI. Sit-in al ministero con pentole e tamburi come nelle proteste sudamericane
Docenti, tecnici, amministrativi e studenti medi e universitari schierati contro il calo di risorse e l'aumento dei disoccupati
07/10/2011

Un'aula con l'insegnante che fa lezione al liceo Newton di Roma

ROMA
L'autunno caldo della scuola è cominciato. Oggi, a poche settimane dall'avvio delle lezioni, insegnanti, tecnici e amministrativi incroceranno le braccia per l'intera giornata rispondendo all'appello dei sindacati di base (a proclamare la protesta sono Unicobas, Usi e Usb) che puntano l'indice contro «l'opera di smantellamento della scuola pubblica» perpetrata dal governo. Ma in strada a protestare ci saranno anche gli studenti, con cortei in 90 città italiane.
Davanti al ministero dell'Istruzione insegnanti e lavoratori della scuola manifesteranno insieme ai ragazzi. Sotto le finestre della Gelmini interverranno dal palco insieme in un'enorme assemblea di piazza. Con loro anche associazioni di genitori. Un sit-in di protesta è previsto anche davanti all'Aran, l'agenzia governativa che si occupa della contrattazione.
«Al drastico calo dei finanziamenti per l'istruzione, nel Paese che già spende la più bassa percentuale di Pil nella Ue e retribuisce peggio insegnanti e Ata, s'accompagnano», spiega l'Unicobas, «le economie di una controriforma che smantella la qualità del sistema formativo italiano a vantaggio dei diplomifici privati». Non solo. Secondo l'Unicobas «la manovra del governo condanna il grosso dei 130.000 precari alla disoccupazione e introduce un inaccettabile ribaltamento del diritto del lavoro con la clausola dell'azzeramento della carriera per buona parte delle nuove assunzioni».
I cortei - informa la Rete della conoscenza che assieme alla Rete degli studenti ha promosso l'iniziativa - saranno aperti da pentole, suonate come tamburi, «anche per richiamare grandi proteste come quelle sudamericane dell'Argentina nel 2001 e dei cileni di questi giorni». Per strada ci saranno pure gli universitari perché «l'attacco al mondo dei saperi», spiega Link-Coordinamento universitario, «si sviluppa sulle scuole come sull'università». Sostegno alla mobilitazione degli studenti è arrivato dalle forze politiche di opposizione e anche dalla Flc-Cgil. «Solo attraverso una forte mobilitazione dal basso, dell'insieme delle forze sociali e dei movimenti», dice il segretario generale, Mimmo Pantaleo, «sarà possibile ridare senso e prospettiva alla scuola e all' università pubblica».
Intanto, ieri, è andata in scena l'iniziativa di Avanguardia Studentesca, associazione che non partecipa alla mobilitazione odierna: un centinaio di scuole italiane, da nord a sud, stamani sono state «sigillate» con nastro bianco-rosso per reclamare un piano nazionale per l'edilizia scolastica. E davanti al ministero, nel pomeriggio, hanno fatto sentire la loro voce i docenti «inidonei» alla professione per motivi di salute.


LA REPUBBLICA
7.10.2011
LA PROTESTA

Uova e vernice a Roma e Milano
La scuola grida la sveglia a palazzo Chigi

Gli studenti di nuovo in piazza in 90 città. Blitz all'alba davanti alla sede del governo per "svegliarlo" sulla scuola. "Le politiche del governo ci stanno distruggendo". E contro la Gelmini lanciano il "testamento" di Steve Jobs. Il corteo cambia percorso, poi non si ferma, bloccando il traffico e i tram a Trastevere. Occupata per qualche minuto la stazione Ostiense

di PIERA MATTEUCCI


  

ROMA - È iniziata con un suono di sveglie (FOTO 1), non per alzarsi e andare a scuola, ma per "svegliare" il governo sulla scuola. All'alba, davanti a palazzo Chigi, con un rumoroso blitz di sveglie, gli studenti hanno dato il via alla giornata di manifestazioni che li vedranno sfilare in più di 90 piazze d'Italia. Momenti di tensione durante il corteo: i ragazzi, partiti da Piramide e diretti al Miur, hanno deviato il percorso e sono stati bloccati dalle forze dell'ordine. Dopo una trattativa con la polizia, sono tornati al percorso originario. Più tardi i manifestanti hanno occupato per un quarto d'ora la stazione Ostiense. Decine di studenti sono stati identificati dagli agenti della polizia e la loro posizione è al vaglio per la denuncia all'autorità giudiziaria per i reati di manifestazione non preavvisata e interruzione di pubblico servizio. Lancio di uova e vernice a Milano.


"Abbiamo voluto iniziare la giornata di oggi con un bliz davanti palazzo Chigi all'alba - spiega la Rete degli studenti -, portando delle sveglie a questo governo, per dire che la loro ora ormai è arrivata, questa generazione non vuole che si perda altro tempo". "L'Italia che conta - proseguono gli studenti - oggi scenderà in piazza in tutto il Paese e domani a Roma con i lavoratori e le lavoratrici della Cgil, per dire che c'è un Paese che si è risvegliato da tempo e che non ha più intenzione di subire le politiche di questo governo che continua a distruggere la scuola, l'Università, la ricerca e il nostro futuro, continuando a far pesare la crisi soltanto sui più deboli e mantenendo intatti i privilegi di pochi.  Scendiamo in piazza perché crediamo, con le parole di Steve Jobs, che "chi e' abbastanza pazzo da pensare di poter cambiare il mondo, è chi lo può cambiare".


Proposte concrete, sottolineano, pubblicate integralmente sul blog www.altrariforma.it. Oggi sarà possibile seguire la mobilitazione nelle piazze con la diretta che l'Unione degli Studenti e la Rete della Conoscenza metteranno in campo minuto per minuto tramite Facebook e Twitter, oltre che sui rispettivi siti.

Il corteo cambia percorso, petardi e fumogeni (FOTO 14). Momenti di tensione al corteo degli studenti a Roma. Dopo aver deviato il percorso sul Lungotevere Ripa Grande, i manifestanti sono giunti davanti a un cordone delle forze dell'ordine in tenuta antisommossa protetto da alcuni blindati. Gli studenti hanno alzato le mani alzate e hanno urlato 'Corteo!', decisi a proseguire per raggiungere, dicevano, viale Trastevere e quindi il Ministero della Pubblica Istruzione. Alcuni palloncini carichi di vernice colorata sono stati lanciati contro gli agenti. Sono stati anche accesi petardi e fumogeni, ma dopo una breve trattativa, il corteo è tornato sui suoi passi, riprendendo il percorso originario. Ma una volta arrivati davanti al Miur, i manifestanti non si sono fermati: al grido di "Se ci bloccano il futuro noi blocchiamo la città", imboccando Viale Trastevere e proseguendo su un tragitto non concordato. Traffico in tilt e tram bloccati.

Presidio sotto il Miur. "Via Gelmini taglia tutto. Difendiamo la scuola pubblica". Con questo striscione srotolato sulle scale del ministero dell'Istruzione è iniziato il presidio di protesta organizzato a Roma da Unicobas. 'Giù le mani dalla scuola pubblica', 'Sì agli stipendi europei', sono alcuni dei cartelli portati in Viale Trastevere. "Sono stati tagliati i programmi - ha spiegato un docente al megafono - non vogliono far più studiare i ragazzi. Dicono che mancano i fondi, ma intanto i soldi per le missioni militari o per la casta ci sono e non si toccano. Le scuole sono a pezzi, non solo per la didattica ma anche per quanto riguarda le strutture: secondo una stima una su cinque in Italia ha ancora l'amianto". Il ministero dell'Istruzione è presidiato da questa mattina presto dalle forze dell'ordine schierate in diversi punti in tenuta antisommossa.

Fumogeno dentro banca Unicredit
. Un fumogeno è stato tirato dentro una sede della banca Unicredit a Roma. Contro l'entrata dell'istituto di credito è stata lanciata anche vernice bianca. A compiere il gesto un gruppo di manifestanti diretti la Stazione Trastevere. Gli studenti hanno affisso manifesti nei quali si dà appuntamento al corteo del 15 ottobre.

Occupata la stazione Ostiense.
Gli studenti hanno bloccato per alcuni minuti la Stazione Ostiense, uno snodo ferroviario cittadino che ospita la fermata della metro e vi transita la ferrovia Roma-Lido e le ferrovie regionali. Nel blitz sono stati tirati fumogeni e distrutti cartelloni pubblicitarie. Gli studenti hanno occupato alcuni binari. Poi si sono allontanati. Ma alcuni di loro sono stati bloccati e identificati dalle forze dell'ordine. All'esterno, un'auto blu è stata assaltata con calci e sputi da alcuni ragazzi. L'auto è stata bloccata per alcuni minuti dai manifestanti poi è riuscita ad uscire dal corteo.

Milano, lancio di uova contro le banche. Sono diverse centinaia gli studenti che sono scesi in piazza a Milano per lo sciopero nazionale della scuola. Come già messo in atto nelle scorse manifestazioni e come annunciato per oggi, gli studenti dei licei milanesi e di alcuni centri sociali, lungo il corteo da piazza Cairoli hanno lanciato uova e vernice contro le vetrine di diverse banche a partire dalla filiale Unicredit di piazza Cordusio (FOTO 15). Qui il corteo si è diviso in due diversi spezzoni, uno prosegue verso piazza della Scala mentre l'altro si sta dirigendo alla sede del Provveditorato. Imponente lo schieramento di polizia e carabinieri che presidia l'intero centro città dove sfilano gli studenti. Uno dei due spezzoni del corteo ha tentato un'irruzione nella sede dell'agenzia di rating Moody's in corso di Porta Romana. Gli studenti, che portavano uno striscione con scritto "Squali finanza speculatori sulle nostre vite" sono stati bloccati nell'atrio mentre altri hanno imbrattato le vetrine. Momenti di tensione anche davanti alla sede della Regione Lombardia: uno dei due tronconi del corteo studentesco di questa mattina a Milano, arrivato sotto al Pirellone, ha tentato di forzare un cordone di carabinieri in tenuta antisommossa che voleva impedire loro di bloccare l'incrocio stradale. I militari hanno reagito con alcuni colpi di manganello per fare desistere i manifestanti che spingevano con alcuni 'scudi' di polistirolo indossando caschetti da cantiere. La situazione è poi ritornata alla normalità. Il corteo è terminato a porta Venezia, senza altri incidenti
 
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Comincia l'autunno caldo della scuola

 

L'autunno caldo della scuola e' cominciato. Domani, a poche settimane dall'avvio delle lezioni, insegnanti, tecnici e amministrativi incroceranno le braccia per l'intera giornata rispondendo all'appello dei sindacati di base (a proclamare la protesta sono Unicobas, Usi e Usb) che puntano l'indice contro "l'opera di smantellamento della scuola pubblica" perpetrata dal Governo.

 

Ma in strada a protestare ci saranno anche gli studenti, con cortei in 90 citta' italiane. Prof e alunni uniti dalla convinzione che serve un cambiamento nelle politiche per il settore e che l'istruzione deve diventare una priorita' nell'agenda politica.

 

Davanti al ministero dell'Istruzione insegnanti e lavoratori della scuola manifesteranno insieme ai ragazzi che raggiungeranno il dicastero di viale Trastevere partendo dalla Piramide. Sotto le finestre della Gelmini interverranno dal palco insieme in una enorme assemblea di piazza. Con loro anche associazioni di genitori. Un sit-in di protesta e' previsto domattina anche davanti all'Aran, l'agenzia governativa che si occupa della contrattazione.

 

"Al drastico calo dei finanziamenti per l'istruzione, nel Paese che già spende la più bassa percentuale di Pil nella Ue e retribuisce peggio insegnanti e Ata, s'accompagnano - spiega l'Unicobas in una nota - le economie sulla pelle degli alunni con una controriforma minimalista che smantella la qualità del sistema formativo italiano a vantaggio dei diplomifici privati". Non solo. Secondo l'Unicobas "la manovra del Governo condanna il grosso dei 130.000 precari alla disoccupazione e introduce un inaccettabile ribaltamento del diritto del lavoro con la clausola dell'azzeramento della carriera per buona parte delle nuove assunzioni".

 

Gli studenti faranno sentire le loro ragioni rumorosamente. I cortei - informa la Rete della conoscenza che assieme alla Rete degli studenti ha promosso l'iniziativa - saranno aperti da rumorose pentole, suonate come tamburi, "non solo per farci sentire, ma anche per richiamare grandi proteste come quelle sudamericane dell'Argentina nel 2001 e dei Cileni di questi giorni". Per strada accanto ai liceali ci saranno pure gli universitari perch‚ "l'attacco al mondo dei saperi portato avanti da questo Governo - spiega Link-Coordinamento universitario - si sviluppa sulle scuole come sull'università" Sostegno alla mobilitazione degli studenti e' arrivato dalle forze politiche di opposizione e anche dalla Flc-Cgil.

 

"Solo attraverso una forte mobilitazione dal basso, dell'insieme delle forze sociali e dei movimenti - ha dichiarato il segretario generale, Mimmo Pantaleo - sarà possibile ridare senso e prospettiva alla scuola e alla università pubblica". Intanto, oggi, e' andata in scena la singolare iniziativa di Avanguardia Studentesca, associazione che si tira fuori dalla mobilitazione di domani perche' la ritiene pilotata da partiti e sindacati: un centinaio di scuole italiane, da nord a sud, stamani sono state "sigillate" con tanto di nastro bianco-rosso per reclamare un piano nazionale per l'edilizia scolastica.

 

E davanti al ministero, nel pomeriggio, hanno fatto sentire la loro voce i docenti "inidonei" alla professione per motivi di salute: "non vogliamo essere spostati su altri ruoli nell'amministrazione pubblica", hanno ribadito arrivando a viale Trastevere con vassoi carichi bombe al cioccolato e pasticcini e scandendo lo slogan "le bombe molotov non servono... meglio dirlo con crema e nutella".

L'ARENA

BRESCIA OGGI

Scuola, oggi è sciopero: «No alla distruzione»

VIA DAI BANCHI. Sit-in al ministero con pentole e tamburi come nelle proteste sudamericane
Docenti, tecnici, amministrativi e studenti medi e universitari schierati contro il calo di risorse e l'aumento dei disoccupati

07/10/2011
 
 

ROMA
L'autunno caldo della scuola è cominciato. Oggi, a poche settimane dall'avvio delle lezioni, insegnanti, tecnici e amministrativi incroceranno le braccia per l'intera giornata rispondendo all'appello dei sindacati di base (a proclamare la protesta sono Unicobas, Usi e Usb) che puntano l'indice contro «l'opera di smantellamento della scuola pubblica» perpetrata dal governo. Ma in strada a protestare ci saranno anche gli studenti, con cortei in 90 città italiane.
Davanti al ministero dell'Istruzione insegnanti e lavoratori della scuola manifesteranno insieme ai ragazzi. Sotto le finestre della Gelmini interverranno dal palco insieme in un'enorme assemblea di piazza. Con loro anche associazioni di genitori. Un sit-in di protesta è previsto anche davanti all'Aran, l'agenzia governativa che si occupa della contrattazione.
«Al drastico calo dei finanziamenti per l'istruzione, nel Paese che già spende la più bassa percentuale di Pil nella Ue e retribuisce peggio insegnanti e Ata, s'accompagnano», spiega l'Unicobas, «le economie di una controriforma che smantella la qualità del sistema formativo italiano a vantaggio dei diplomifici privati». Non solo. Secondo l'Unicobas «la manovra del governo condanna il grosso dei 130.000 precari alla disoccupazione e introduce un inaccettabile ribaltamento del diritto del lavoro con la clausola dell'azzeramento della carriera per buona parte delle nuove assunzioni».
I cortei - informa la Rete della conoscenza che assieme alla Rete degli studenti ha promosso l'iniziativa - saranno aperti da pentole, suonate come tamburi, «anche per richiamare grandi proteste come quelle sudamericane dell'Argentina nel 2001 e dei cileni di questi giorni». Per strada ci saranno pure gli universitari perché «l'attacco al mondo dei saperi», spiega Link-Coordinamento universitario, «si sviluppa sulle scuole come sull'università». Sostegno alla mobilitazione degli studenti è arrivato dalle forze politiche di opposizione e anche dalla Flc-Cgil. «Solo attraverso una forte mobilitazione dal basso, dell'insieme delle forze sociali e dei movimenti», dice il segretario generale, Mimmo Pantaleo, «sarà possibile ridare senso e prospettiva alla scuola e all' università pubblica».
Intanto, ieri, è andata in scena l'iniziativa di Avanguardia Studentesca, associazione che non partecipa alla mobilitazione odierna: un centinaio di scuole italiane, da nord a sud, stamani sono state «sigillate» con nastro bianco-rosso per reclamare un piano nazionale per l'edilizia scolastica. E davanti al ministero, nel pomeriggio, hanno fatto sentire la loro voce i docenti «inidonei» alla professione per motivi di salute.

 

IL GAZZETTINO.IT

Scuola, docenti e studenti in sciopero
contro i tagli del governo


ROMA - L'autunno caldo della scuola è cominciato. Domani, a poche settimane dall'avvio delle lezioni, insegnanti, tecnici e amministrativi incroceranno le braccia per l'intera giornata rispondendo all'appello dei sindacati di base (a proclamare la protesta sono Unicobas, Usi e Usb) che puntano l'indice contro «l'opera di smantellamento della scuola pubblica perpetrata dal governo». Ma in strada a protestare ci saranno anche gli studenti, con cortei in 90 città italiane. Prof e alunni uniti dalla convinzione che serve un cambiamento nelle politiche per il settore e che l'istruzione deve diventare una priorità nell'agenda politica.

Davanti al ministero dell'Istruzione insegnanti e lavoratori della scuola manifesteranno insieme ai ragazzi che raggiungeranno il dicastero di viale Trastevere partendo dalla Piramide. Sotto le finestre della Gelmini interverranno dal palco insieme in una enorme assemblea di piazza. Con loro anche associazioni di genitori. Un sit-in di protesta è previsto domattina anche davanti all'Aran, l'agenzia governativa che si occupa della contrattazione.

«Al drastico calo dei finanziamenti per l'istruzione, nel Paese che già spende la più bassa percentuale di Pil nella Ue e retribuisce peggio insegnanti e Ata, s'accompagnano - spiega l'Unicobas in una nota - le economie sulla pelle degli alunni con una controriforma minimalista che smantella la qualità del sistema formativo italiano a vantaggio dei diplomifici privati».

Non solo. Secondo l'Unicobas «la manovra del Governo condanna il grosso dei 130.000 precari alla disoccupazione e introduce un inaccettabile ribaltamento del diritto del lavoro con la clausola dell'azzeramento della carriera per buona parte delle nuove assunzioni».

Gli studenti faranno sentire le loro ragioni rumorosamente.
I cortei - informa la Rete della conoscenza che assieme alla Rete degli studenti ha promosso l'iniziativa - saranno aperti da rumorose pentole, suonate come tamburi, «non solo per farci sentire, ma anche per richiamare grandi proteste come quelle sudamericane dell'Argentina nel 2001 e dei cileni di questi giorni». Per strada accanto ai liceali ci saranno pure gli universitari perché «l'attacco al mondo dei saperi portato avanti da questo Governo - spiega Link- oordinamento universitario - si sviluppa sulle scuole come sull'università».

Sostegno alla mobilitazione degli studenti è arrivato dalle forze politiche di opposizione e anche dalla Flc-Cgil.
«Solo attraverso una forte mobilitazione dal basso, dell'insieme delle forze sociali e dei movimenti - ha dichiarato il segretario generale, Mimmo Pantaleo - sarà possibile ridare senso e prospettiva alla scuola e alla università pubblica».

Intanto, oggi, è andata in scena la singolare iniziativa di Avanguardia Studentesca, associazione che si tira fuori dalla mobilitazione di domani perché la ritiene pilotata da partiti e sindacati: un centinaio di scuole italiane, da nord a sud, stamani sono state «sigillate» con tanto di nastro bianco-rosso per reclamare un piano nazionale per l'edilizia scolastica . E davanti al ministero, nel pomeriggio, hanno fatto sentire la loro voce i docenti «inidonei» alla professione per motivi di salute: «non vogliamo essere spostati su altri ruoli
nell'amministrazione pubblica», hanno ribadito arrivando a viale Trastevere con vassoi carichi bombe al cioccolato e pasticcini e scandendo lo slogan «le bombe molotov non servono... meglio dirlo con crema e nutella».