Martedì 12 giugno, durante l’incontro MIUR- sindacati maggiormente rappresentativi, come era logico aspettarsi e nonostante le promesse di immediata risoluzione del problema portate avanti, con insistenza, da alcuni sindacati come la CISL e lo SNALS, il governo ha ribadito che non c’è copertura finanziaria per pagare gli scatti d’anzianità ai lavoratori della scuola.
La gravità della notizia non risiede tanto nel fatto che il governo non mantiene gli impegni presi a dicembre (è già successo e chissà quante volte ancora accadrà...); d’altronde noi da sempre siamo del parere che l’unica reale soluzione della questione sia l’annullamento della legge 122/2010, che non solo consentirebbe a circa 200 mila dipendenti della scuola italiana di riavere il legittimo riconoscimento economico, ma cosa ancor più importante, consentirebbe di nuovo il riconoscimento ai fini contributivi (avanzamento di carriera, maggiore pensione) degli anni di servizio prestati tra il 2010 e il 2013.
Secondo noi la gravità della notizia sta nel fatto che se dovesse essere accettata la proposta avanzata dal MIUR nell’incontro (e la reazione delle sigle sindacali presenti non fa ben sperare), potremo affermare, senza tema di smentite, di essere giunti alla fase conclusiva di quel processo di autocannibalizzazione a cui la categoria dei lavoratori della scuola è sottoposta ormai da anni, per volere dei governi che si sono succeduti e per un modus operandi, spesso connivente, da parte delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.
Non è forse un'autocannibalizzazione accettare, in maniera supina, i 150.000 tagli di posti di lavoro tra insegnanti ed Ata, in cambio dei risibili aumenti salariali ottenuti dagli ultimi CCNL, firmati dai sindacati confederali (CGIL,CISL e UIL), dallo SNALs e dalla GILDA?
E' errato parlare di autocannibalizzazione quando si accettano oltre ai tagli, la riduzione costante degli investimenti pubblici, l'assenza quasi totale di una politica della sicurezza e della prevenzione nelle scuole, in cambio di fumosi progetti volti a premiare i più meritevoli tra i lavoratori e gli studenti?
Non è un processo di autocannibalizzazione in atto accettare la trasformazione dell’istituzione scolastica in servizio, favorire l’entrata del privato e degli sponsor, equiparare la scuola a qualunque altra agenzia formativa?
Ma scendiamo meglio nel dettaglio ...nell'incontro dello scorso 12 giugno, il Miur ha affermato di avere a disposizione solo 87 milioni di euro per il ripristino degli scatti di anzianità, essendo stati utilizzati i restanti, necessari 300 milioni, per coprire i costi derivanti dall’aumento dei posti di sostegno per i disabili, che il Ministero è stato costretto a decretare, dopo una sentenza della Corte Costituzionale (ecco un altro esempio di autocannibalizzazione!).
Qual è stata, allora, la soluzione indecente proposta dal ministro Profumo e dai suoi collaboratori ai rappresentanti sindacali? Ma naturalmente la più facile e cioè quella di far pagare ai lavoratori il costo degli scatti, tagliando il Fondo di istituto di 300 milioni di euro per quest’anno e altrettanti per il prossimo!
Ci troveremmo così nella situazione paradossale per cui i lavoratori della scuola sarebbero costretti a rinunciare ad una parte del loro già magro compenso accessorio per ottenere ciò che spetta loro di diritto.
L’UNIcobas ritiene questa proposta assolutamente scandalosa, oltre che offensiva della dignità professionale della categoria e stigmatizza il comportamento delle principali sigle sindacali che, chiedendo di andare a contrattare all’Aran per trovare i soldi, continuano a perpetuare l’illusione di una possibile soluzione positiva al problema (per di più anche parziale, come abbiamo spiegato in precedenza) in migliaia di docenti e Ata, le cui buste paga sono ormai così basse da non consentirgli più neanche di arrivare a fine mese.