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– COMUNICATO STAMPA NAZIONALE 27.9.2010 –
Con
la cosiddetta “riforma epocale” della scuola Superiore, da questo Settembre
hanno tagliato altri 41.200 posti (25.600 docenti e 15.600 ATA), dopo i 57.000
eliminati lo scorso anno. Vogliono distruggere la scuola pubblica distruggendo
le risorse umane e negando normali apporti finanziari.
Licenziano decine di migliaia di precari, dequalificano l’istruzione
“flessibilizzando” i docenti perdenti posto, “riciclati” senza rispetto per le
loro abilitazioni e per la qualità della didattica e negano il tempo pieno alle
famiglie (cresciuto, ma in modo inadeguato alle richieste e stravolto
nell’organizzazione didattica interna). In più, anche con la complicità
di
CISL, UIL, SNALS e Gilda, Berlusconi & C.
hanno bloccato il contratto ed eliminato gli scatti d’anzianità, rateizzato il
TFR ed avviato un nuovo stop ai pensionamenti. In tutta Europa, nonostante le
note difficoltà finanziarie, nessun governo tocca la scuola, che anzi ottiene
finanziamenti ulteriori. In Italia, il Paese che, come dimostrano i recentissimi
dati OCSE, spendeva già la percentuale più bassa del prodotto interno lordo per
istruzione, università e ricerca, vengono sottratti alla scuola 8,5 miliardi di
euro. Il saldo è peraltro negativo anche sotto il profilo della qualità. Per la
prima volta abbiamo un Liceo Scientifico privo del latino, una drastica
riduzione dei programmi di storia nella Primaria, l’impoverimento generalizzato
delle ore di italiano, il taglio delle ore di laboratorio persino negli istituti
Tecnici e nei Professionali. Il “Governo delle tre i” ha addirittura ridotto
l’informatica e fatto sparire il bilinguismo nella Media di primo grado. Questa
è una scuola minimalista: una vera e propria condanna per un Paese ove il 47%
della popolazione in età lavorativa ha al massimo la terza media (dati Istat).
Per
quanto riguarda LA CRISI, LA PAGHI CHI L’HA CREATA! Né può accettarsi il
massacro del futuro del Paese dopo i regali fatti agli evasori con il condono
dello scudo fiscale o l’acquisto di 131 cacciabombardieri F-35, 100 elicotteri
NH90 ed altri 121 caccia Eurofighter, che costano da soli 29 miliardi di euro (4
in più dell’intera manovra di Tremonti).
L’otto
ottobre, data del primo sciopero del nuovo anno scolastico, protesteranno anche
gli studenti, con manifestazioni in tutta Italia. Noi manifesteremo con loro.
Per le vie della capitale l’UNIcobas, i Coordinamenti Precari, l’USI e
l’Unione degli Studenti promuovono la manifestazione più importante che, con
concentramento alle h. 9.00 dal Piazzale dei Partigiani (Piramide) svilupperà un
corteo che arriverà ad assediare il Ministero occupato dalla Gelmini in Viale
Trastevere. Qui terremo dalle 12.00 una grande assemblea pubblica. Nella
stessa data la CGIL ha indetto uno sciopero orario. Invitiamo la Confederazione
a trasformarlo in uno sciopero unitario proclamandolo come noi per l’intera
giornata ed a scendere in piazza insieme. Sarà una grande giornata di lotta.
A seguire il comunicato stampa redatto congiuntamente con Unione Degli
Studenti e Coordinamento Precari della Scuola:
COMUNICATO STAMPA 27.9.2010 -
Sin dal
primo giorno di scuola in tutto il Paese montano proteste e mobilitazioni contro
i tagli e la dismissione del valore formativo della scuola pubblica. Iniziative
che studenti, precari e lavoratori della scuola e famiglie stanno costruendo per
rilanciare un forte messaggio di unitarietà e di opposizione al disegno
Gelmini-Tremonti.
Per
questo l'8 ottobre, data di mobilitazione e sciopero degli studenti, degli
insegnanti e del personale tecnico-amministrativo, scenderemo in piazza in tutte
le città italiane e in particolare a Roma, dove ci concentreremo in Piazzale
Partigiani alle ore 9,00 e ribadiremo le nostre ragioni per le vie della città ,
concludendo con un “assedio simbolico partecipato e ricco di contenuti” presso
il Ministero della Pubblica Istruzione facendo convergere il corteo a Viale
Trastevere e dando vita ad 'un'assemblea pubblica.
La giornata di
mobilitazione e sciopero dell'8 ottobre si intreccia con gli altri fronti di
lotta che interessano il mondo del lavoro, a partire dalla manifestazione
nazionale indetta dalla Fiom-Cgil prevista per il 16 ottobre, caratterizzando la
nostra presenza con uno spezzone del mondo della scuola e della conoscenza.