Manifestazione a Roma. "No al governo dei banchieri"

America oggi28-01-2012

ROMA. "No al Professore" e "Via il governo dei banchieri". In piazza ieri a Roma, tra ironia e lancio di uova e fumogeni, è andato in scena il primo sciopero nazionale contro il nuovo esecutivo di Mario Monti.

Migliaia di lavoratori, chiamati ad incrociare le braccia da diverse sigle sindacali - Usb, Orsa, Slai-Cobas, Cib-Unicobas, Snater, SiCobas e Usi - hanno sfilato in un corteo a Roma, da piazza della Repubblica fino a San Giovanni per dire no all'aumento dell'Iva, dell'Irpef locale, dei ticket sanitari, delle accise sulla benzina e all'adozione dell'Ici sulla prima casa. L'accusa principale dei sindacati, rivolta al governo Monti, è quella di "aver fatto proprie le precedenti manovre dell'esecutivo Berlusconi che prevedono misure su licenziamenti, privatizzazioni e peggioramento delle condizioni di lavoro".

"Via il governo Monti. Non paghiamo il debito" è stato lo striscione alla testa del corteo che si è snodato tra l'ironia dei partecipanti. C'é chi ha sfilato 'indossando' buste nere per l'immondizia e la scritta ‘Siamo lavoratori. Non siamo da gettare via', e altri, come i precari del Comune di Firenze, che si sono travestiti da Banda Bassotti appuntandosi sul petto le foto di Monti, Draghi, Merkel e Sarkozy e trascinando per strada un enorme cassaforte: "I veri colpevoli della crisi sono loro - hanno detto alcuni mentre sorreggono sulle spalle sacchi pieni di soldi finti - perché sono la Banda Bassotti dell'Europa. Ci hanno messo in ginocchio e continuano a farlo. Questa crisi noi non la paghiamo". Niente ironia, invece, nei confronti dell'assessorato alle Politiche sociali di Roma in viale Manzoni ma lancio di uova e fumogeni. Alcuni manifestanti hanno tirato uova davanti l'entrata dell'edificio accompagnandole con fumogeni di color arancione.

Lungo il tragitto del corteo prese di mira anche diverse banche che sono state bersaglio del lancio di qualche uovo. Una volta raggiunta piazza San Giovanni i manifestanti hanno acceso dei fumogeni ed alcuni hanno dato fuoco alla bandiera dell'Europa: "Basta alla triade Monti. Merkel, Sarkozy - ha gridato un manifestante -. Queste persone non fanno altro che peggiorare la nostra vita. Devono andarsene a casa tutti".

E d'accordo con lui tutti gli altri lavoratori scesi in piazza oggi: "E' ora di finirla - hanno detto dal palco allestito nella piazza - perché il governo non deve più spremerci. Basta ad attacchi a lavoratori e pensionati".

IL MATTINO, 28.1.2012

Roma. «No al Professore» e «Via il governo dei banchieri». In piazza ieri a Roma, tra ironia e lancio di uova e fumogeni, è andato in scena il primo sciopero nazionale contro il nuovo esecutivo di Mario Monti. Migliaia di lavoratori, chiamati ad incrociare le braccia da diverse sigle sindacali - Usb, Orsa, Slai-Cobas, Cib-Unicobas, Snater, SiCobas e Usi - sono sfilati in un corteo a Roma, da piazza della Repubblica fino a San Giovanni per dire no all'aumento dell'Iva, dell'Irpef locale, dei ticket sanitari, delle accise sulla benzina e all'adozione dell'Ici sulla prima casa. L'accusa principale dei sindacati, rivolta al governo Monti, è quella di «aver fatto proprie le precedenti manovre dell'esecutivo Berlusconi su licenziamenti, privatizzazioni e peggioramento delle condizioni di lavoro». «Via il governo Monti. Non paghiamo il debito» è stato lo striscione alla testa del corteo. C'è chi ha sfilato indossando buste nere per l'immondizia e la scritta «Siamo lavoratori. Non siamo da gettare via», e altri, come i precari del comune di Firenze, che si sono travestiti da Banda Bassotti appuntandosi sul petto le foto di Monti, Draghi, Merkel e Sarkozy e trascinando per strada un’ enorme cassaforte: «I veri colpevoli della crisi sono loro - hanno detto - perchè sono la Banda Bassotti dell'Europa. Ci hanno messo in ginocchio e continuano a farlo. Questa crisi noi non la paghiamo». Niente ironia, invece, nei confronti dell'assessorato alle politiche sociali di Roma ma lancio di uova e fumogeni. Alcuni manifestanti hanno tirato uova accompagnandole con fumogeni di color arancione. Lungo il tragitto del corteo prese di mira anche diverse banche che sono state bersaglio del lancio di qualche uovo. Una volta raggiunta piazza San Giovanni i manifestanti hanno acceso dei fumogeni ed alcuni hanno dato fuoco alla bandiera dell'Europa: «Basta alla triade Monti. Merkel, Sarkozy - ha gridato un manifestante - non fanno altro che peggiorare la nostra vita. Devono andarsene a casa tutti». E d'accordo con lui tutti gli altri lavoratori scesi in piazza oggi: «Il governo non deve più spremerci. Basta ad attacchi a lavoratori e pensionati». E i disagi sulla rete dei trasporti si sono sentiti anche se più contenuti del previsto. La metropolitana di Roma era in tilt anche nella fascia protetta. A Milano le corse erano rallentate ed i conducenti della Linea 1 erano stati precettati dal prefetto per la concomitanza con la Fiera dell’arredamento. Autobus a singhiozzo. Maggiore l'adesione a Torino, dove il 60% degli autisti ha scioperato ma la metro ha comunque funzionato. Turisti a piedi a Venezia. I dati sui treni, al solito, differiscono a seconda delle fonti. Bassissima per Ferrovie dello Stato, al 70% per i sindacati. Trentasette i voli cancellati ieri a Fiumicino: le compagnie aeree avevano provveduto a cancellare e ripianificare diversi voli. A Malpensa, circa 200 lavoratori hanno partecipato a un corteo, organizzato dai sindacati Al Cobas - Cub e Usb. Hanno partecipato i lavoratori di diverse aziende in crisi della provincia di Varese.