DA "TUTTOSCUOLA" N.° 382
 
1. Iscrizioni: il modello a 24 ore nella primaria scelto dal 3% delle famiglie?

Sabato 28 febbraio si è chiusa la più tormentata fase di preparazione alle iscrizioni scolastiche che si ricordi da molti anni a questa parte.

Tormentata sul versante delle famiglie, alla ricerca di informazioni chiare e tempestive (che Tuttoscuola ha cercato di dare con la Guida "La nuova scuola spiegata ai genitori", ampiamente diffusa con il Corriere della Sera). Tormentata sul versante politico, per la dura battaglia ingaggiata dall'opposizione soprattutto sulla questione del maestro unico. Tormentata su quello sindacale, a causa dei tagli di personale connessi, oltre che all'introduzione del maestro unico e ad altre misure. E tormentata sul piano amministrativo, per il ritardo nella procedura di approvazione definitiva dei Regolamenti, soprattutto quello relativo al primo ciclo.

Gli anticipi di ammissione alla scuola dell'infanzia e l'inglese potenziato nella scuola media, pur essendo (quasi) novità non di poco conto, passano in secondo ordine rispetto alla (quasi) novità assoluta del maestro unico nella scuola primaria e alla curiosità di cosa accadrà per il tempo pieno.

E allora, verso quali delle 4 opzioni orarie (24, 27, 30 e 40 ore settimanali) previste per la scuola primaria sarà andata la preferenza delle famiglie? Bisognerà attendere ancora qualche settimana per i dati definitivi. Intanto però da un sondaggio condotto dal Miur su circa 900 scuole rappresentative e distribuite su tutto il territorio nazionale emergono dati che, se verranno confermati, creeranno non pochi problemi al Miur, legato al rispetto di stringenti vincoli di bilancio.

Dal sondaggio risulta che solo il 3% delle famiglie abbia scelto le 24 ore, il 7% le 27 ore (una percentuale vicina a quanti nel corrente anno hanno questo modello orario), il 56% le 30 ore, il 34% le 40 ore (rispetto al 27% dell'anno in corso).

Cerchiamo di capire cosa potrebbe succedere in termini di organizzazione del servizio se le scelte delle famiglie saranno quelle che risultano dal sondaggio.

 

2.  300 mila famiglie avranno un orario diverso da quello richiesto?
 

Veniamo allora alla stima di come verrà organizzato dal Miur il servizio se il sondaggio si rivelerà una fotografia vicina alla realtà delle iscrizioni effettive. Quali previsioni si possono fare tenendo conto non solo della domanda, ma, soprattutto dei vincoli dell'offerta di cui abbiamo riferito sopra sia per il tempo pieno sia per l'organico calcolato sulle 27 ore?

Potrebbero essere costituite a tempo pieno classi per una percentuale intorno al 27% del totale (conferma del livello attuale); il restante 73% sarebbe costituito da classi a tempo normale, ma, se risultasse azzeccato il sondaggio, vi sarebbe solo un 3% di classi funzionanti a 24 ore, e avremmo un altro 3% speculare di classi a 30 ore. In tal caso due terzi delle prime classi (67%) risulterebbe con il modello orario a 27 ore settimanali (benché solo il 7%, secondo il sondaggio del Miur, abbia scelto quel modello orario).

Insomma di quel 90% di italiani che gradiscono un tempo medio lungo di 30-40 ore settimanali risulterebbe soddisfatto un terzo, perché il 27% di classi a 40 ore e il 3% a 30 ore fanno un totale complessivo del 30%, mentre il 60% si dovrebbe accontentare dell'orario breve di 27 ore (un ulteriore 10% avrà effettivamente scelto l'orario di 24-27 ore).

Considerando che gli iscritti al primo anno della primaria sono circa 500 mila (511 mila nel 2008/09) sarebbero circa 300 mila le famiglie alle quali potrebbe non essere accordato il tempo medio lungo richiesto. Come la prenderanno?

Tutto ciò a meno che il Miur non decida di modificare i criteri per la determinazione degli organici per il prossimo anno previsti nel regolamento approvato proprio la settimana scorsa. In effetti ieri il ministro Gelmini ha dichiarato, commentando i risultati del sondaggio: "dal 2009/2010 dunque più libertà per le famiglie che hanno scelto il quadro orario più adatto per i propri figli". Ma il ministero dell'economia potrà accettare che non vengano realizzate le economie previste?