L’USB si prepara allo sciopero generale

Sindacati: una intensa campagna nazionale di opposizione al governo Monti 

Ernesto Ferrante 

Continua la mobilitazione di USB, Cib-Unicobas, SlaiCobas, Snater e USI. Le prime uscite del governo Monti-Napolitano hanno confermato i timori e le perplessità di chi, a ragion veduta, lo considera una promanazione della BCE che “ha imposto non soltanto le misure economiche da adottare, ma ha dettato anche l’agenda, i tempi e le modalità, indicando altresì i soggetti che avrebbero dovuto gestire questa fase in Italia come in Grecia”.  Dura la nota delle sigle sindacali di base: “Avevamo già espresso il nostro dissenso sul concetto stesso di governo tecnico, cioè svincolato dal giudizio e dall’espressione democratica dei cittadini attraverso libere elezioni. Tale dissenso è diventato forte opposizione quando abbiamo letto il nome di Mario Monti, personaggio sicuramente preparato dal punto di vista professionale, ma altrettanto inquietante per quanto riguarda altri ambiti di intervento: Goldman Sachs, Trilateral, Bilderberg”. “Altro che governo tecnico, attaccano i sindacalisti “non concertativi”, qui si tratta di posizioni politiche imposte da banche e finanza internazionale e tradotte in un governo che dovrebbe essere sovrano ma che in pratica è ormai sotto diretto controllo della Unione Europea, di Francia e Germania, del Fondo Monetario Internazionale e dei poteri forti che controllano la finanza e l’economia internazionale”. Banchieri, professori, personaggi vicini al Vaticano e un ammiraglio, tutti insieme per garantire la continuità dei profitti sui debiti pubblici, sui mercati azionari e sui fondi pensione a danno di chi lavora e di chi il lavoro non lo ha e difficilmente l’avrà. L’USB è tra le poche realtà a livello nazionale ad avere la lucidità e il coraggio di dire che “il forte anti-berlusconismo imperante in questi ultimi mesi, pur se ampiamente motivato, ha creato una reazione che impedisce ai più se non altro di mettere in conto che, a prescindere dalla forma, questo nuovo governo potrebbe decidere misure ancor più pesanti del precedente, sia perché guidato da forti poteri economici, sia perché fondato su una unità nazionale politica e sindacale che gli farà credere di poter fare di tutto”. In base a queste considerazioni, USB, Cib-Unicobas, SlaiCobas, Snater e USI ritengono opportuno “sviluppare un’offensiva di verità rispetto a ciò che si sta veramente cercando di far passare con la dottrina/ricetta targata BCE/Monti/Napolitano”, discutendo con la gente e con i lavoratori e “sviluppando una vera informazione che superi l’omologazione che si sta costruendo e cristallizzando e che vede partiti, sindacati e mezzi di informazione al 99% schierati con il governo Monti”, per definire un ampio schieramento “finalizzato ad una lotta di lunga durata”. “In questo senso, si legge ancora nella nota, pur ritenendo le motivazioni alla base dello sciopero del 2 dicembre ancor più valide ed attuali, tenendo conto delle distorsioni ingenerate nella fase attuale, riteniamo utile ed opportuno riposizionare lo sciopero in data successiva, costruendo l’opposizione a questo governo in base a ciò che produrrà in termini di provvedimenti fattivi, ed indire per il giorno 3 dicembre un’Assemblea nazionale a Roma”. Un primo, importante momento di confronto pubblico su questi temi e per il lancio di una campagna nazionale e generale di forte opposizione sindacale e sociale al governo Monti, “commissario straordinario dei poteri forti, una medicina peggiore della malattia, un paradosso per una crisi creata dagli speculatori Goldman & Sachs, Trilateral, Bilderberg, dalla UE, dalla BCE e dalla Banca Mondiale”.


30 Novembre 2011