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9.3.2011

E’ ORA! 11 MARZO SCIOPERO GENERALE DI 24 ORE CON MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA

Venerdì 11 marzo sarà sciopero generale di 24 ore proclamato da USB, Slai Cobas, CIB Unicobas e Snater con manifestazione nazionale a Roma.

Lo sciopero avrà la seguente articolazione:

- Sanità: da inizio del primo turno del giorno 11 a fine dell’ultimo turno dello stesso giorno. Si segnala che molte amministrazioni non hanno ancora provveduto ad elaborare i contingenti minimi di personale per garantire i servizi minimi di assistenza, con possibili gravi disagi per l’utenza.

La manifestazione nazionale si terrà a Roma, con corteo che partirà alle ore 9.30 da piazza della Repubblica, percorrerà via Cavour, via dei Fori Imperiali, Via delle Botteghe Oscure, L.go Argentina, Corso Vittorio Emanuele; per concludersi a Piazza Navona dove si terranno gli interventi dal palco.

Lo sciopero è indetto: per difendere l'occupazione e il contratto nazionale e per lo sblocco dei contratti del pubblico impiego; contro la precarietà e la delocalizzazione degli impianti produttivi; contro il tentativo di imporre il modello Marchionne ed estenderlo a tutto il mondo del lavoro; per un reddito certo per tutti, per la difesa dei salari e delle pensioni pubbliche, per la tutela dei beni comuni, il diritto all'abitare ed il controllo delle tariffe; per un fisco più giusto, che faccia pagare le tasse agli evasori e riduca la pressione fiscale sui lavoratori dipendenti e sulle fasce più deboli della popolazione; per la difesa della scuola, dell'università, della ricerca pubblica, contro la riforma Gelmini e per il diritto al sapere; per la regolarizzazione generalizzata di tutti i migranti e per la rottura netta del legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro; per la democrazia sui posti di lavoro ed una legge sulla rappresentanza sindacale, affinché siano i lavoratori e non le aziende a scegliere da chi farsi rappresentare; contro la realizzazione del nuovo Patto sociale tra Governo, Confindustria, Cisl, Uil e Cgil attraverso il quale si vuole favorire e rendere sempre più competitiva l'impresa peggiorando le condizioni ed il salario dei lavoratori. Contattate le federazioni territoriali e i nostri delegati per organizzare l’adesione allo sciopero e la partecipazione alla manifestazione nazionale a Roma

ARTICOLO 21.IT
9.3.2011
11 marzo: sindacati di base proclamano lo sciopero generale

di redazione

Pubblichiamo di seguito il comunicato ufficiale che indice lo sciopero:

USB, Slai Cobas e CIB Unicobas, con la condivisione e l’adesione dello Snater, raccogliendo la forte richiesta emersa nelle mobilitazioni e negli scioperi di categoria attuati negli ultimi mesi, proclamano lo sciopero generale per l'intera giornata dell'11 marzo 2011. Nella stessa giornata si svolgerà una manifestazione nazionale a Roma.

Lo sciopero è indetto: per difendere l'occupazione e il contratto nazionale e per lo sblocco dei contratti del pubblico impiego; contro la precarietà e la delocalizzazione degli impianti produttivi; contro il tentativo di imporre il modello Marchionne ed estenderlo a tutto il mondo del lavoro; per un reddito certo per tutti, per la difesa dei salari e delle pensioni pubbliche, per la tutela dei beni comuni, il diritto all'abitare ed il controllo delle tariffe; per un fisco più giusto, che faccia pagare le tasse agli evasori e riduca la pressione fiscale sui lavoratori dipendenti e sulle fasce più deboli della popolazione; per la difesa della scuola, dell'università, della ricerca pubblica, contro la riforma Gelmini e per il diritto al sapere; per la regolarizzazione generalizzata di tutti i migranti e per la rottura netta del legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro; per la democrazia sui posti di lavoro ed una legge sulla rappresentanza sindacale, affinché siano i lavoratori e non le aziende a scegliere da chi farsi rappresentare; contro la realizzazione del nuovo Patto sociale tra Governo, Confindustria, Cisl, Uil e Cgil attraverso il quale si vuole favorire e rendere sempre più competitiva l'impresa peggiorando le condizioni ed il salario dei lavoratori. 

Le Organizzazioni che indicono lo sciopero rivolgono un appello a tutte le organizzazioni sindacali conflittuali ed indipendenti, alle associazioni ed ai movimenti che operano nel sociale, nella scuola e nelle lotte per l'abitare, ai precari, ai migranti, ai disoccupati, ai cassaintegrati, agli studenti, ai pensionati e a tutti i lavoratori pubblici e privati a fare propria questa giornata di lotta per dare un segnale forte di opposizione e dissenso a ciò che sta venendo avanti nel paese, sia in termini economici e sociali, sia rispetto alla ormai evidente mancanza di democrazia che avvolge ogni aspetto della vita del paese. 

UNONOTIZIE.IT

ROMA / 09-03-2011

SCIOPERO GENERALE 11 MARZO / a Roma la manifestazione nazionale

SCIOPERO GENERALE 11 MARZO. A Roma la manifestazione nazionale.
Ultime notizie -
Venerdì 11 marzo 2011 Usb, Slai Cobas, Snater, Unicobas hanno indetto lo sciopero generale. Donne e uomini a migliaia attraverseranno Roma in corteo, portando la rabbia e le preoccupazioni crescenti del mondo del lavoro più o meno garantito. Parleranno di diritti negati, licenziamenti, peggioramento delle condizioni di lavoro, cassa integrazione, ricatti e disagi quotidiani che derivano da affitti e mutui difficili da pagare, tariffe in costante aumento, welfare e ammortizzatori sociali sempre più evanescenti.

    I Lavoratori , i disoccupati, i precari, i migranti, gli studenti delle provincia di Viterbo ci saranno, dichiara Lino ROCCHI Coordinatore Confederale della USB VITERBO, abbiamo organizzato pulman che partiranno dal piazzale Romiti di viterbo e l’adesione che abbiamo finora, è incoraggiante, le criticità endemiche della provincia di Viterbo e la crisi in atto stanno massacrando il nostro tessuto sociale, ed ora in molti si stanno incavolando e stanno uscendo da quel torpore che caratterizza questa “provincia dell’impero”.

    Le questioni che verranno sollevate con lo sciopero e la manifestazione riguardano milioni di persone, molte delle quali nemmeno hanno relazioni con le organizzazioni sindacali. La forte richiesta interna di mobilitarsi che ci ha spinto a proclamare la giornata di lotta dell'11 marzo prossimo, è la stessa che abbiamo visto esprimersi in questi mesi è lo stesso protagonismo degli studenti, dei precari, dei migranti, delle donne. Le stesse tensioni, la stessa voglia di difendersi attaccando.

    Negli ultimi tempi abbiamo incontrato spesso i conflitti metropolitani, prosegue Rocchi, non solo ci è piaciuta questa contaminazione, ma abbiamo anche rafforzato i nostri percorsi, le nostre vertenze, abbiamo imparato a fidarci, ad ascoltarci, a sforzarci di capire linguaggi diversi. Soprattutto mentre ci siamo mossi mischiati e meticci, non ci siamo confusi, non ci siamo espressi come sommatoria e abbiamo lasciato che uno spazio più ampio e prezioso prendesse il posto di ciò che avevamo prodotto fino a quel momento nella forma sindacale classica.

    L'11 marzo vorremmo incontrare ancora tutto questo. Noi ci siamo mossi dentro necessità non più rinviabili e sulla spinta dei lavoratori e delle lavoratrici del pubblico impiego, della scuola, del lavoro privato, dei precari  e delle precarie dei servizi o dei call center, della sanità o del trasporto pubblico. Consapevoli però, che dentro questo paese c'è molto altro che partendo da una forte precarietà del presente si sta mobilitando per i diritti dei migranti, per i beni comuni, per il reddito, contro le devastazioni ambientali, per il diritto all'abitare, per una produzione culturale indipendente, per un sapere e una ricerca non subalterni alle logiche del profitto, le città quasi quotidianamente sono invase da questo agitato mondo sociale che entra concretamente in conflitto con i signori della rendita, vera governance nel presente che viene.

Il corteo sindacale che percorrerà le strade di Roma, conclude Rocchi, propone di vederci a Piazza della repubblica l'11 marzo, ognuno/a nelle forme autonomamente scelte per convergere in un imponente e sperimentale rendez-vous di massa. Un appuntamento da costruire sotto la pelle delle metropoli, dentro la rabbia precaria, verso una piazza meticcia, indipendente e libera.